Una vittoria nettissima, al di la di ogni aspettativa, quella della A. Di cui Legambiente si sente più che mai artefice, vista che è stata capace di sezionare il progetto Valli, trovandone le innumerevoli falle sul piano ambientale, ma anche vista la campagna informativa capillare che hanno condotto numerosi volontari dell’Associazione ambientalista.
“Non ha vinto come hanno scritto i fautori della soluzione B, la volontà di non cambiare niente. Sono ben altri gli altri argomenti, portati avanti durante la campagna referendaria, che hanno convinto gli elettori. Questi hanno capito che il progetto Valli è un Ecomostro, ma soprattutto che non è questo il modo sviluppare una città che si pretende europea, a colpi di interventi slegati da un disegno generale, per giunta, dove l’interesse del privato sul quelli della collettività è smaccatamente prevalente. Hanno capito anche che è sbagliato edificare a prescindere dalla (pessima) situazione ambientale, senza uno straccio di valutazione d’impatto, e che il verde è un valore sempre più importante per la nostra qualità urbana.
Ora Zanonato onori l’impegno di rispettare la volontà degli elettori, ritirando il P.i.r.u. San. Carlo.
Non solo, forse il nostro Sindaco, e il suo Assessore all’urbanistica dovrebbero riconsiderare la politica urbanistica che dalla Variante “Mariaboni” (Mariani Riccoboni) in poi stanno portando avanti: concedere edificabilità sulle ultime aree verdi rimaste in città per far cassa, quale (e dove) che sia, il progetto.
E forse il Sindaco, l’Assessore alla partecipazione Scortegagna e buona parte della giunta dovrebbero rivedere la loro interpretazione del concetto di partecipazione, con non può essere ridotto a chiedere pareri su decisioni già prese, quando invece si deve concertare con i cittadini fin dall’inizio le priorità e le opere.”