E’ un’iniziativa interessante quella promossa dal Consorzio della Zip, presieduto da Angelo Boschetti, che prevede la riorganizzazione in più fasi di un’area di 165 mila mq finora occupata dai laboratori del Cnr. Nucleo centrale del nuovo complesso insediativo dovrebbe appunto essere la Torre della Ricerca, alta 137 metri e dal costo preventivato di 85 milioni di euro, destinata ad ospitare laboratori di ricerca sulle nanotecnologie, laboratori e spin off universitari, incubatori d’impresa, e centri di servizio finalizzati ad orientare le aziende della nostra provincia verso l’innovazione tecnologica e verso nuove scelte strategiche. Un insediamento di elevata qualità architettonica ed ambientale in grado di favorire– come scrive Angelo Boschetti – l’afflusso di migliaia di ricercatori da tutto il mondo e di rafforzare il r uolo di Padova nell’economia della conoscenza. Se le premesse e le finalità dell’iniziativa sono senza dubbio del tutto condivisibili e meritorie, meno positivo è il nostro giudizio di merito sulla selezione dei progetti operata dalla giuria.
Leggendo la relazione, non risulta che il progetto Gregotti si sia seriamente confrontato con le problematiche della sostenibilità ecologica e del risparmio energetico. Da questo punto di vista molto più interessanti ed innovative appaiono le soluzioni proposte dagli studi Dominique Perrault Architecture e Archea Associati. La torre progettata da Perrault prevede infatti una “pelle protettiva” che avvolge tutto l’edificio filtrando la luce e producendo energia: un progetto esplicitamente finalizzato a consentire un bilancio neutro nelle emissioni di CO2, all’utilizzo di materiali eco-sostenibili, all’autosufficienza nell’utilizzo della risorsa idrica e ad una flessibilità evolutiva atta a far fronte ai cambiamenti climatici. Nel progetto dell’Archea Associati, ispirato ad una geometria non lineare ed ai processi che regolano la formazione e l’evoluzione degli organismi viventi, una serie di telai mobili sporgenti dalle facciate, oltre a proteggere gli ambienti interni dall’irraggiamento solare diretto nelle stagioni estive evitandone il surriscaldamento, sono utilizzati per l’installazione di pannelli fotovoltaici e la produzione di energia elettrica. La Zip ha già acquisito i primi 60 mila mq necessari alla realizzazione della torre, ma non vi è ancora certezza sulle fonti di finanziamento dell’opera. Riteniamo vi sia dunque il tempo per una più approfondita riflessione sulla qualità architettonica dei progetti presentati e per una più attenta verifica della loro rispondenza ai principi della sostenibilità ecologica ed ambientale: una riflessione ed un dibattito che – in considerazione del valore strategico dell’intervento – ci auguriamo veda quanto prima più direttamente coinvolti il mondo della cultura ed i cittadini di Padova. Legambiente è da subito disponibile al confronto ed alla collaborazione.
Sergio Lironi – Presidente Legambiente Padova