Sabato scorso Legambiente-Salvalarte e Amissi del Piovego hanno consegnato all’Assessore Mariani, delegato del Sindaco, oltre 4.000 firme raccolte sulla petizione “Salviamo le mura di Padova”
Questa iniziativa è nata sia dall’evidenza dello stato di abbandono in cui si trova parte del sistema difensivo cinquecentesco, ma anche dalla mancanza di una progettualità d’insieme. L’obiettivo è stato quello di cercare di spingere l’Amministrazione a considerare e riconoscere nel sistema difensivo veneziano cinquecentesco di Padova un monumento unitario, un sistema di mura (quasi 12 chilometri di perimetro di, bastioni, torrioni, gallerie, porte, ponti, brecce, barriere, verde (spianata o guasto) e acque che lo circonda. Le mura da sempre sono oggetto di trasformazioni per opera dell’uomo, in positivo o in negativo.
Queste le 3 principali richieste fatte esplicitamente all’assessore:
1) apertura di un tavolo partecipativo tecnico-politico con le associazioni per stilare la proposta da sottoporre al consiglio comunale per istituire a Padova un organismo unitario di gestione del monumento "sistema delle mura cinquecentesche" entro il 2008;
2) installare un sistema cartellonistico informativo a fini turistico-economico-culturalilungo tutto il percorso dell’anello mura-verde-acque;
3) stanziare fin da subito nel bilancio del comune i fondi per la manutenzione ordinaria annuale delle mura e per avviare la rimozione sistematica della vegetazione spontanea lungo almeno 1/3 della cortina già nel 2008.
Il rischio di perdere la loro peculiarità è continuo. Numerose sono le operazioni in tal senso effettuate nel secolo XX, in particolare nel dopoguerra. Ancora in questi ultimi anni abbiamo assistito all’installazione del monumento Libeskind sul terreno golenale prospiciente il tratto di mura alle Porte Contarine, oscurandole alla vista.Oppure il restauro creativo per la riqualificazione del bastione di Santa Giustina, in trasformazione come roseto comunale, con una abbondante dose di cemento per realizzare una rampa inutile, e ora contornato di piante rampicanti.
E ancora la vicenda dell’area piazzale Boschetti e la vicina area ex Cledca, due aree che erano state destinate a verde, polmone di verde centrale, corollario della cerchia muraria, divise dal Piovego.Una disgregazione sistematica, alla quale si contrappone la voce di alcuni cittadini e di associazioni ambientaliste e culturali agguerrite a difendere identità, storia, cultura e natura, per una qualità della vita migliore.
Come è necessario un recupero fisico, è altre sì fondamentale un recupero culturale del sistema fortificatorio, se si pensa che il locale ufficio del turismo non ha ancora recepito l’esigenza di fornire ai turisti/visitatori una specifica pubblicazione che non sia la solita per gli addetti ai lavori, cultori ed esperti, o la mancanza di una cartellonistica informativa turistica adeguata alla visita dell’intero sistema fortificatorio.
Le 2 associazioni e tutti i firmatari vogliono promuovere una mozione da parte del consiglio comunale di Padova per l’istituzione di una gestione unitaria del sistema mura attraverso un unico organismo. E non si tratta dell’indefinito e inesistente parco delle mura e delle acque, richiamato in alcuni cartelloni di cantiere, e privo di struttura organizzativa.
Maurizio Uliana – Presidente Amissi del Piovego
Teresa Griggio – resp. Salvalarte Legambiente