50 Comuni della Bassa padovana si oppongono all’accorpamento con Padova capoluogo in un unico consorzio di gestione raccolta rifiuti che ricalchi i confini della Provincia.
La questione è complessa ed è difficile avere uno standard che possa valere per tutte le occasioni. Ma negli ultimi 15-20 anni ci sono state realtà che a partire dai piccoli bacini si sono consolidate in termini di raccolta spinta e impiantistica.
Ad oggi ci sono gestioni molto efficienti, orientate ai principi dell’ecologia, che ricalcano aree che non sono provinciali, a volte a cavallo di province e spesso non contemplano il capoluogo.
E’ sicuramente il caso dei 58 comuni della bassa padovana che hanno performance di raccolta differenziata tra le migliori d’Italia: tutti i paesi della bassa (compresi chi ha più di 15.000 abitanti come Este, Monselice e Piove di Sacco) sono Comuni ricicloni, premiati da Legambiente per aver – da anni – superato la percentuale minima di legge, il 65%. Quasi tutti superano il 70%, moltissimi sono oltre l’80%.
I Bacini Padova Tre e Padova Quattro, attivi fino al 31.12.12, nel 2011 sono arrivati rispettivamente 4° e 9° per performance di raccolta differenziata nell’apposita classifica italiana del rapporto Comuni Ricicloni.
Tenuto conto che le province andranno a sparire, sicuramente serve un Ente intermedio alla Regione che si occupi dell’aspetto rifiuti.Ma sul piano della raccolta Legambiente non è contraria a mantenere il perimetro di un PD Sud piuttosto che un ETRA. Sul fronte dell’impiantistica di smaltimento di scarti e residui il problema autosufficienza esiste, ma in questo senso la Regione Veneto ha voluto un bacino regionale. Resta il principio di prossimità di gestione dei rifiuti e quindi quello di legare gli scarti di selezione (rifiuto speciale) al territorio.
Temiamo che la volontà di Padova di accorpare anche il resto della provincia sia legata all’obiettivo di avere rifiuti sufficienti per alimentare l’inceneritore senza dover cercare assimilabili sul mercato. Così si spiega la posizione del consigliere Regionale padovano Piero Ruzzante che spinge per arrivare al gestore unico regionale, conseguente all’ingresso di HERA in Veneto.
Storicamente Padova ha sempre cercato di inglobare la provincia ma la provincia non lo ha mai voluto perchè le strategie sul tema rifiuti sono sempre state molto diverse. Così i risultati. Quando a Padova capoluogo la % di Raccolta differenziata si avvicinerà al 65% (oggi siamo a poco più del 43%), avrà un senso riparlare. Oggi dal punto di vista del rispetto degli obiettivi ecologici è un controsenso. Legambiente chiede che vengano salvaguardate quelle gestioni efficienti di dimensione tale da poter stare sul mercato, considerando che il problema degli scarti e residui si può risolvere a prescindere dagli ambiti di raccolta. Ovviamente questo non significa abbassare la guardia rispetto alle aziende che gestiscono la raccolta che- per il tipo di settore- possono presentare zone grigie