Appello contro le torture siriane

Trasmettiamo l’appello, chiedendo a tutti coloro che lo condividono di trasmetterlo al Ministro degli Affari Esteri On. Franco Frattini
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
e-mail: gabinetto.ministro@cert.esteri.it
Fax 06/36918899
Indirizzo: P.le della Farnesina, 1 – 00135 ROMA

e di diffonderlo il più possibile
M.I.R. Sede di Padova

Egregio Sig. Ministro,

a metà settembre circa, i media internazionali hanno comunicato la notizia che Ghiat Matar, definito il Gandhi siriano, è morto a seguito delle torture subite in carcere ad opera delle forze di sicurezza siriane. Dopo tre giorni di detenzione il suo corpo – sul quale in un video si scorge un profondo taglio dal petto fino all’inguine – è stato consegnato ai parenti e alla giovane moglie che aspetta un figlio. Ghiat Matar, giovane di 26 anni di Daraya, sobborgo di Damasco, era uno dei promotori delle manifestazioni nonviolente contro il regime ed era stato il primo a proporre l’idea di affrontare le forze di sicurezza con fiori in mano.

Secondo Amnesty International almeno 88 persone sono “morte in detenzione” in Siria da Aprile a metà Agosto tra cui 10 bambini. In almeno 52 casi ci sono prove di torture o maltrattamenti che hanno contribuito alla loro morte. Neil Sammonds, ricercatore di Amnesty International che si occupa di Siria, ha affermato che “i resoconti di torture che abbiamo ricevuto sono orribili” ed è giunto alla conclusione che “il governo siriano stia perseguitando il suo popolo massicciamente e su vasta scala”. Per tale motivo egli ritiene che la situazione includa “crimini contro l’umanità” da sottoporre alla Corte penale internazionale.

Queste affermazioni sono confermate dal fatto che l’ONU ha stimato in più di 2600 le vittime in Siria dal momento in cui sono iniziate le manifestazioni pro-democrazia. In considerazione del fatto che tutti gli appelli e le molteplici iniziative di pressione rivolte al governo siriano non hanno sortito alcun effetto, riteniamo sia ormai necessario intraprendere senza ulteriori ritardi un azione più decisa e più forte.

Chiediamo pertanto che il Governo italiano:

1) sospenda temporaneamente tutti i rapporti economici e commerciali con il governo siriano;
2) chieda l’avvio di una istruttoria da parte della Corte penale internazionale per verificare se la situazione in Siria configuri la sussistenza di “crimini contro l’umanità”;
si adoperi perché le due summenzionate iniziative vengano fatte proprie da tutte le Organizzazioni internazionali e regionali di cui fa parte, in primo luogo dalle istituzioni dell’ Unione Europea.

M.I.R. – Sede di Padova