BICCIATO RISPONDE ALLA LETTERA APERTA DI LEGAMBIENTE
“Chiudere la linea 1, incrementare la raccolta differenziata”

 

 

 

"Ha risposto a stretto giro di posta l‘Assessore all’ambiente del Comune di Padova,  ed è d’accordo con la richiesta di Legambiente di chiudere la prima linea dell’inceneriotre di san Lazzaro.

Ieri Legambiente ha inviato una lettera aperta a Flavio Zanonato – Sindaco di Padova, Francesco Bicciato – Assessore all’Ambiente Comune di Padova,  Amedeo Levorato – Presidente Consorzio Bacino Padova 2, Cesare Pillon – Amministratore delegato AcegasAps e ai Capogruppo Consiliari Comune di Padova, in cui prendendo spunto dal recente studio di impatto ambientale sugli inceneritori di Camin e sulla terza linea in costruzione chiede scelte nette e pubbliche. Legambiente, in definitiva, chiedeva che sia data una risposta chiara e diretta alla propria richiesta di chiudere la prima linea dell’inceneritore.

In modo affermativo ha risposto l‘Asessore all’ambiente del Comune di Padova Francesco Bicciato.

Ora   Legambiente chiede al Sindaco, al Presidente Consorzio Bacino Padova 2, e all’Amministratore delegato AcegasAps di esprimesri pubblicamente.

 

SEGUE LETTERA APERTA

 

Alla cortese attenzione di

Flavio Zanonato – Sindaco di Padova

Francesco Bicciato – Assessore all’Ambiente Comune di Padova

Amedeo Levorato – Presidente Consorzio Bacino Padova 2

Cesare Pillon – Amministratore delegato AcegasAps

 

E p.c. Capogruppo Consiliari Comune di Padova

 

Oggetto: politiche di gestione dei rifiuti urbani e chiusura della prima linea dell’inceneritore di San Lazzaro

 

Gentili Signori,

era il gennaio 2007 quando Legambiente Padova poneva la questione della mancata valutazione d’impatto ambientale delle terza linea dell’inceneritore di S. Lazzaro e domandava se il derivante aumento della capacità di incenerimento non avrebbe diminuito la spinta alla raccolta differenziata e al riciclaggio dei rifiuti urbani

Ora lo studio c’è e disegna vari scenari. Di questi il più interessante è quello che mostra come potrebbero essere sufficienti la sola seconda e terza linea a coprire il fabbisogno di smaltimento per il rifiuto secco residuo di tutta la Provincia di Padova sviluppando ulteriormente la raccolta differenziata. Per altro ricordiamo che l’obiettivo che per legge la Provincia di Padova deve raggiungere al 2012 è quello di una raccolta differenziata al 65%. Risultato che rende decisamente sovradimensionata la capacità di incenerimento delle tre linee di San Lazzaro. Un risultato, inoltre che è decisamente a portata di mano: già oggi la raccolta differenziata in 400 comuni veneti (su un totale di 581) supera il 50%, e in più di 200 oscilla tra il 60 e l’80%. Un risultato in accordo con la politica fin qui seguita dall’Assessorato all’Ambiente che persegue la riduzione dei rifiuti attraverso campagne informative e di educazione ambientale nelle scuole, accordi  con i consorzi di imballaggi e riciclaggio, nonchè con numerosi attori della grande distribuzione con l’obiettivo di portare ad una drastica riduzione dei rifiuti prodotti e quindi una riduzione della necessità di smaltimento.

Mantenere aperte tre linee con una capacità di incenerimento complessiva di 520 tonnellate al giorno collide con la raccolta differenziata nella provincia di Padova, la erode, rischia di contrarla, ne è oggettivamente concorrente. E in tempi di cambiamenti climatici conclamati, dovuti all’effetto serra, è evidente che riciclare rifiuti – che va ricordato, non sono in alcun modo nemmeno assimilabili alle energie rinnovabili – significa risparmiare emissioni di gas serra, bruciarli no.

Da tempo il dibattito sviluppatosi attorno alla costruzione della terza linea vede in campo una proposta, che Legambiente sostiene con forza, che è quella di calendarizzare subito la chiusura della prima e della seconda linea (in momenti diversi) all’interno di un generale rilancio delle politiche di riduzione della produzione di rifiuti (a Trento le stanno già attuando), di  raccolta differenziata spinta (il porta a porta in Veneto consente di arrivare all’80%), di  sviluppo dell’ impiantistica rivolta al recupero dei materiali dai rifiuti.

E’ giunto il momento che tutti si esprimano con chiarezza su questa proposta, e sul reale impegno della nostra città per la lotta all’effetto serra e per la soluzione strutturale del problema rifiuti.

Infine Legambiente chiede che la cittadinanza sia informata celermente ed esaustivamente sulla ventilata cessione degli inceneritori di AcegasAps a società terze prive di controllo pubblico.

 

Lucio Passi – Coordinatore di Legambiente Padova