A questo proposito l´associazione del cigno ha redatto un apposito dossier significatamene intitolato "Siam bici, non siam sorci" (scaricabile dal sito www.legambientepadova.it) dove ha indicato i punti più pericolosi nella convivenza proponendo diverse soluzioni possibili e ha consegnato il tutto all´Assessore alla Mobilità Ivo Rossi con una richiesta di incontro per discutere dei problemi e ragionare sul da farsi: risultato? "Non solo non abbiamo avuto nessuna risposta da palazzo Moroni" denuncia Sandro Ginestri, del gruppo bici di Legambiente "ma gli unici interventi sul tema visti sin ora sono divieti e avvisi di prossime multe.
Per esempio: al Bassanello è stato introdotto il divieto alle bici nel vecchio passaggio ciclo-pedonale sul Ponte, mentre noi avevamo proposto di ripristinare la larghezza originaria che consentiva il transito sia ai pedoni che ai ciclisti. Per tutta risposta il Comune ha messo dei blocchi di cemento per impedire il transito alle bici.
Avevamo anche segnalato– continua Ginestri – come per raggiungere il Bassanello provenendo dal centro i ciclisti siano costretti a fare un pericoloso tratto contromano. Anche qui abbiamo proposto una soluzione e ci aspettavamo che la priorità fosse di risolvere i buchi del percorso ciclabile, non di crearne di nuovi con dei divieti.
Al Borgomagno la ciclabile sul lato est che costringe a passare per il Piazzale della Stazione allunga i tempi ed il percorso di chi deve percorrere il cavalcavia, per questo molti ciclisti utilizzano il percorso perdonale sull´altro lato. Bisognerebbe ragionare sulle possibilità di allargare il percorso ad ovest per renderlo ciclo-pedonale ma comunque la prima cosa da fare è sistemare il collegamento della ciclabile tra la stazione e l´incrocio di Viale Codalunga ai piedi del Cavalcavia per invogliare i ciclisti ad utilizzare la ciclabile esistente. Invece il collegamento rimane un percorso ad ostacoli tra auto e furgoni parcheggiati, radici e buche nel terreno, scalini ed incroci. Anche qui la priorità è rendere dignitosa la pista, non certo minacciare di multe i ciclisti che si arrangiano come possono in una nuova mobilità che sembra progettata senza adeguati accorgimenti per la bicicletta che, ricordiamo, è il mezzo ecologico per eccellenza.
Non capiamo l´atteggiamento dell´Assessore Rossi, che anche nel 2007 è riuscito a far accantonare nuove risorsse (3 milioni e 350 euro) per costruire nuove ciclabili. Lo apprezziamo per questo, ma allora, perchè nel frattempo non provvedere a rendere funzionali i percorsi ciclabili in prossimità del Tram?