La stragrande maggioranza degli italiani, ben l’83%, è convinta che il blocco alle auto organizzato dalle regioni del nord Italia sia una decisione giusta in una situazione di emergenza smog ormai cronica, ma non pensa che sia una misura sufficiente per risolvere il problema (62%).
Il sondaggio di Legambiente e IPR Marketing, se da un lato mette in luce la consapevolezza che i cittadini hanno ormai raggiunto rispetto al tema dell’inquinamento urbano causato dal traffico, l’87% si dichiara preoccupato per la gravità della situazione ambientale, dall’altro chiarisce come siano anche realistici nel considerare quello di fermare il traffico privato per un giorno un’azione più che altro simbolica (62%).
“La decisione dei governatori del nord di promuovere insieme questo primo blocco padano è un segnale importante che indica la volontà di intervenire di concerto su una questione che riguarda tutti – è il commento di Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente –. Ed è grave che il Governo non l’abbia capito e sia intervenuto per impedirlo. Dall’indagine risulta che anche gli italiani sono disposti a fare la loro parte. Allora è necessario che iniziative simili vengano estese anche alle altre città, non certo meno inquinate, e che l’unità raggiunta in questa occasione si trovi anche per mettere in campo misure strutturali”.
E’ singolare verificare come chi risiede al sud e non è coinvolto dal provvedimento abbia una percezione più forte del problema, probabilmente dovuta alla convinzione, che i cittadini del nord direttamente interessati non hanno, che il termine “blocco” corrisponda a un fermo totale e senza deroghe, a un’iniziativa senza precedenti per estensione e partecipazione.
E se si deve fare un sacrificio lasciando a casa le quattro ruote, per gli italiani non c’è eccezione che tenga: il 70% ritiene che non debbano essere esclusi dal divieto di circolazione gli euro4, mentre solo il 22% considera giusta la deroga, grosso modo la stessa percentuale dei possessori di tali veicoli. Infine, anche se tutto il parco auto venisse convertito in euro4, per il 40% non se ne avrebbe un grande impatto positivo sull’inquinamento dell’aria.
“La percezione che gli italiani hanno dell’emergenza smog – ribadisce Antonio Noto, direttore dell’Istituto IPR Marketing – raggiunge percentuali elevatissime nelle diverse aree geografiche del nostro paese, segno che si tratta di una reale e condivisa priorità. Merita una sottolineatura il fatto che il 70% (con punte del 74% nel centro-sud-isole) sia a favore di un blocco totale delle auto, compresi gli innovativi modelli euro4. Va però considerato che tale dato manifesta la scarsa informazione che hanno i cittadini sull’ecologia delle auto euro 4, percepite appunto quasi come vetture a inquinamento zero. Infatti il 46% degli italiani ritiene che se tutti acquistassero una automobile euro 4 l’emergenza inquinamento scomparirebbe, il che non è vero”.
In generale, dunque, emerge chiara dal sondaggio la richiesta alle istituzioni di fare di più, di intraprendere tutte quelle azioni che possano concorrere a risanare davvero e stabilmente l’aria delle città. Gli stop alla circolazione e le targhe alterne vengono considerate misure estemporanee, utili più che altro ad abituare la gente ad associare l’emergenza smog al traffico e quindi a rendersi disponibile alla rinuncia all’uso dell’auto privata.