Buone notizie per le biciclette

Dopo la partecipatissima bicifestazione che sabato 28 maggio vide mille persone consegnare 11mila firme al Sindaco e all’Assessore alla Mobilità per chiedere una vera rete di piste ciclabili le cose non si sono fermate. Legambiente ed Amici della Bicicletta hanno fatto il punto con Ivo Rossi sulle priorità e ci sono buone notizie.
“L’incontro è stato positivo”, racconta Andrea Nicolello, Vice Presidente di Legambiente, che spiega: “Entro la fine del 2005 saranno iniziati i lavori, ed i molti casi anche ultimati, di 8 nuove piste, Come caldeggiato dagli ambientalisti si tratta di lavori da realizzarsi sulle radiali di penetrazione in città: via Bembo, il primo stralcio per il Bassanello, l’intervento sull’argine del Piovego dal ponte dei Graissi a via Ariosto come alternativa a via Turazza e alla Stanga, via Forcellini fino al fondo di via Boccaccio. Sono inoltre progetti di massima di via Facciolati, via Acquapendente e via Vigonovese”.
“Ma c’è anche un intervento che non riteniamo prioritario: quello in via Adige – spiega Andrea Nicolello, responsabile mobilità di Legambiente – Via Adige è a Sacro Cuore, in campagna, serve quattro o cinque abitazioni rurali e poi arriva fino via Jacopo della Quercia. Di fatto, una via chiusa che già ora svolge egregiamente la di collegamento ciclopedonale fra i rioni di Sacro Cuore e San Bellino-Arcella. Quindi perché spendere 250.000 euro proprio qui?”
“Su questo l’assessore Rossi – continua Nicolello – ha dichiarato la disponibilità a rimandare il progetto per sostituirlo con interventi in zone attualmente molto più delicate. Noi proponiamo di investirli sul nodo della Stanga.”
Il nodo della Stanga è tuttora irrisolto, né si potrà dire sufficiente l’intervento previsto sull’argine del Piovego. Servirebbe un disegno complessivo che metta in rete tutte e cinque le direttrici che convergono nel piazzale dal punto di vista ciclabile.

Un altro modo di impegnare diversamente i 250.000 euro è quello di completare alcuni brevi tratti monchi. Ne abbiamo segnalati due particolarmente significativi: il primo è quello di via Venezia-Tommaseo, asse intensamente frequentato in direzione stazione dagli studenti universitari, sul quale si affacciano il Tribunale, la Fiera e il nuovo parco Venezia, dove la pista ciclabile compare e scompare più volte, lasciando il ciclista sguarnito proprio nei tratti più pericolosi.
Il secondo tratto monco segnalato come prioritario è quello di piazza Mazzini, che segna la fine improvvisa della pista ciclabile che scende dal cavalcavia Borgomagno, altrimenti percorsa quotidianamente da migliaia di padovani diretti o provenienti dall’Arcella.

Discorso a parte merita il Bassanello. Vista la complessità del nodo da risolvere, una strozzatura per chi proviene da almeno tre rioni, Ivo Rossi ha concordato di convocare un tavolo tecnico che coinvolga, oltre ai funzionari del settore Mobilità ed Infrastrutture anche il Genio Civile a fianco delle associazioni. “Una soluzione possibile prevede l’utilizzo degli argini, delle alzaie e i sottoponti – ricorda Luigino Vendramin, presidente degli Amici della Bicicletta – “una soluzione alla olandese che tiene insieme sicurezza del ciclista, salvaguardia e riqualificazione degli argini. Sarebbe apprezzata ed utilizzata sia dai residenti sia dai ciclo-turisti provenienti dalla zona termale diretti verso Venezia lungo le aste dei nostri fiumi”.
Infine c’è accordo sulle priorità per gli interventi straordinari realizzabili grazie ai nuovi 2 milioni di euro dell’avanzo di bilancio, destinati alle bici all’indomani della grande bicifestazione del 28 maggio scorso che ha visto scendere in strada oltre 1500 ciclisti. Per quel finanziamento sono pronti i progetti di massima di via Facciolati, via Acquapendente e via Vigonovese. Questi nuovi 2 milioni per noi sono soldi in più, e non soldi avuti in anticipo di un anno” precisano gli ambientalisti. “Vigileremo affinché il prossimo anno si prosegua con l’attuazione del piano della ciclabilità. Dobbiamo recuperare un ritardo di 5 anni, per cui anche nel 2006 ci aspettiamo almeno 2-3 milioni di opere. Ad esempio rimane da risolvere il tracciato del metrobus, lungo il quale vanno previste delle piste separate e protette. Dove per motivi di spazio non fosse possibile realizzarle nella strada del metrobus, vanno individuate strade parallele o comunque adiacenti”.

Un quadro complesso che al di là della disponibilità di Ivo Rossi richiede con urgenza l’istituzione di un Ufficio Bicicletta che finalmente sancisca istituzionalmente la collegialità fra i diversi settori (Mobilità, Infrastrutture, Lavori Pubblici e Verde) che dovrebbero coordinarsi nel programmare, progettare, realizzare e curare la manutenzione delle nuove piste ciclabili. Questo ufficio dovrebbe poi finalmente avere il pregio di favorire la partecipazione e di promuovere sinergie tra Consigli di Quartiere, Associazioni e tutti coloro che si attivano sul tema.

Lucio Passi