“Le valutazioni eseguite in termini di Analisi Costi-Benefici dal prof. Muraro e più di recente dal prof. Senn di (non) convenienza economica sono state generate considerando l’Idrovia come sola infrastruttura di trasporto commerciale-industriale: un assunto che non può considerarsi più valido alla luce dei recenti mutamenti di scenario”, scrivono due ricercatori del Dip. Universitario Territorio e Sist. Agroforestali. Descritti alcuni degli elementi mutati (di tipo normativo, ambientale, sociale ed economico), ne emerge la necessità di un nuovo studio di valutazione aggiornato che tenga conto del “sensibile cambiamento di scenario realizzatosi nell’ultimo decennio”.
Pubblichiamo uno stralcio della nota dei prof. Franceschetti e Pagan del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro Forestali, Università di Padova: “Commento critico alla realizzazione di infrastrutture pubbliche per il collegamento commerciale Venezia – Padova in corrispondenza dell’incompletata idrovia “Padova – mare”, di cui è possibile leggere la versione integrale cliccando qui.
Il dibattito
Un acceso dibattito ha preso vita tra diversi rappresentanti delle popolazioni del territorio interessato dalla realizzazione di un collegamento commerciale tra la laguna veneta e l’Interporto padovano a seguito della volontà, espressa dalla Regione Veneto, di realizzare una strada camionabile in corrispondenza di una sponda dell’incompletata Idrovia “Padova-Mare”. (…)
Il sensibile cambiamento dello scenario, realizzatosi nell’ultimo decennio e successivo alle valutazioni economiche condotte sulla realizzazione dell’Idrovia, pone all’attenzione dei pianificatori e dei decisori competenti un nuovo problema e una nuova necessità di carattere valutativo, da affrontare con uno studio di valutazione aggiornato. (…). Una valutazione aggiornata ed impostata su di una visione d’insieme dello scenario attuale, darà probabilmente un nuovo valore al completamento dell’Idrovia come opera multifunzionale o almeno sarà in grado di individuare nuove alternative d’intervento sul territorio e pertinenti misure di compensazione ambientale e sociale. Una siffatta valutazione (…) dovrà essere condotta su basi oggettive, accettando la possibilità che produca risultati diversi da quelli attesi.
Gli aspetti tecnici di una valutazione aggiornata richiedono qualche commento più approfondito. In prima analisi è doveroso notare che le precedenti valutazioni, eseguite in termini di Analisi Costi-Benefici prima dal prof. Muraro, e più di recente dal prof. Senn, sono entrambe da considerarsi un’indicazione solida ed attendibile sulla non convenienza economica dell’Idrovia allo stato attuale, rispettivamente del 1992 e del 2001.
Tuttavia tale giudizio di (non) convenienza economica è stato generato considerando l’Idrovia come sola infrastruttura di trasporto commerciale-industriale: un assunto che non può considerarsi più valido alla luce dei recenti mutamenti di scenario, di cui riprendiamo ora alcuni aspetti normativi, ambientali, sociali, ed economici.
Aspetti normativi
La realizzazione dell’Idrovia “Padova – mare” è stata oggetto di numerosi interventi legislativi, sia a livello nazionale sia a livello regionale, con ingenti stanziamenti di risorse finanziarie, già a partire dal 1963. (…)
Ma ciò che appare come una modifica allo scenario normativo è rappresentato dalla Legge Regionale 11/2004 “Norme per il governo del territorio” e il Testo Unico costituito dal DGLS 152/2006. La Legge Regionale 11/2204 adotta infatti (…) la Valutazione Ambientale Strategica, che obbligherebbe a sottoporre la Camionabile, sia essa una previsione di piano o una variante del PTRC ad una valutazione ambientale che consideri anche le ragionevoli alternative. Il DGSL 152/2006 pone invece il decisore (ora la Regione) in una posizione potenzialmente delicata nei confronti delle problematiche sociali ed ambientali, grazie alla nuova attenzione agli approcci partecipativi (cioè al coinvolgimento diretto delle popolazioni) che, come nota l’Avv. Cacciavillani (Corriere del Veneto 11/06/2006), può portare a conseguenze anche penali nel caso di danni ambientali il cui rischio era stato segnalato. Ci&ograv e; è strettamente collegato agli aspetti ambientali delproblema valutativo.
Aspetti Ambientali
L’aspetto ambientale (e insieme sociale) più rilevante è costituito infatti dalla sicurezza idraulica degli insediamenti della provincia patavina. Tali territori sono soggetti infatti ad un rischio idraulico comprovato dallo studio del prof. D’Alpaos, su cui trovano riscontro anche le osservazioni del prof. Gambino, che sottolinea come l’eventualità di eventi meteorici analoghi a quelli del Novembre 1966 produrrebbero danni economici assai maggiori, visto il generale sviluppo di tali territori, al quale corrispondono l’espansione degli insediamenti, l’aumento del capitale fisico danneggiabile e della popolazione, nonché l’aumento delle superfici impermeabilizzate.
Oltre a tale eventualità, sono da considerarsi i costi dei fenomeni di allagamento di minore intensità ma di maggiore frequenza. Come dimostra una stima del Genio Civile sui danni provocati nel Novembre 2001 dall’allagamento di Campodarsego, il solo servizio di sistemazione idraulica potrebbe giustificare economicamente il completamento dell’Idrovia in termini di costi mancati e di riduzione del rischio.
Altro aspetto rilevante consiste nell’impatto ambientale, o più generalmente degli effetti ambientali, conseguente alla realizzazione della camionabile. Tra questi, sono immediatamente riconoscibili l’impatto paesaggistico, quello acustico e l’emissione di inquinanti atmosferici, tra cui, vista la tipologia dei mezzi in transito, un’elevata quota di polveri sottili. Nei confronti dell’Idrovia, non va inoltre dimenticata la miglior efficienza energetica del trasporto marino-fluviale con conseguenti minori emissioni di gas serra, che porrebbe l’opera in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni ratificati a livello internazionale e comunitario.
Infine, non è da escludere, in sede di valutazione ambientale (…) la considerazione del completamento dell’Idrovia quale misura di compensazione ambientale, nonché l’utilizzo degli spazi dell’Idrovia per altre opere di mitigazione e compensazione ambientale.
Aspetti sociali
Agli effetti ambientali si collegano gli impatti sociali, da non trascurare vista l’attuale importanza dei portatori d’interesse locali, a cui la normativa permette di esprimersi, e il cui consenso è fondamentale per la realizzazione efficace ed efficiente di qualsiasi opera pubblica. Accanto agli impatti sociali dovuti ad un danno ambientale (…) è da considerarsi anche l’ulteriore effetto di divisione territoriale che la camionabile andrebbe a produrre nel già lacerato tessuto dell’entroterra veneziano. A tal riguardo si potrebbe pensare all’idrovia anche come innovativo progetto di parco fluviale ad uso sociale-ricreativo.
Aspetti economici
Anche all’interno degli aspetti economici si registrano i mutamenti di scenario importanti per una corretta valutazione.
Alla luce delle considerazioni fatte finora, è chiaro che l’Idrovia può essere considerata come infrastruttura multifunzione: collegamento commerciale e opera di sistemazione e regimazione idraulica, ma anche possibile sede di strutture ricreative, aree verdi e corridoi ecologici. Tali funzioni dovrebbero essere contabilizzate in termini di benefici economici (nel caso del rischio idraulico, come costi evitati).
Oltre a ciò, nel considerare il servizio di collegamento commerciale, andrebbero presi in considerazione alcuni aspetti non immediatamente riconoscibili: (…) incertezza dovuta all’andamento dei prezzi del carburante; (…) nel caso di insufficienza rispetto alla domanda di trasporto, non precluderebbe ad una successiva realizzazione della camionabile; la possibilità di rivendita della terra ricavata dagli scavi e dal dragaggio (…); l’incertezza sull’effettivo traffico della camionabile, vista la volontà di applicarvi tariffe maggiori rispetto all’autostrada A4 per i non residenti (…) (ciò rivela un rapporto di incoerenza tra le misure che si intendono adottare); la presenza, tra i costi della camionabile, di misure di compensazione e mitigazione ambientale (…).
Osservazioni
Alla luce delle considerazioni fin qui addotte, appare necessaria una riflessione sull’opportunità di riconsiderare il completamento dell’Idrovia all’interno di un paradigma valutativo aggiornato e che consenta una visone d’insieme, considerando inoltre alternative non contemplate dalle precedenti valutazioni. Tali alternative potrebbero includere diverse modalità di completamento dell’Idrovia (che prevedano il transito di differenti classi di imbarcazioni), o la possibilità di coesistenza tra Idrovia e Camionabile.
In detta valutazione e in un’ottica Costi-Benefici, l’Idrovia andrebbe considerata come infrastruttura multifunzione e come tale valutata, con particolare attenzione al servizio di controllo del rischio idraulico. (…)
Da un punto di vista tecnico, potrebbe essere interessante utilizzare approcci valutativi che permettano una esplicitazione delle preferenze del decisore e dei portatori d’interesse coinvolti, di fronte ad un problema che vede la contemporanea presenza di obiettivi multipli e talvolta contrastanti. (…) A prescindere dalle tecniche utilizzate, sembra quantomeno opportuna un’analisi di ampio respiro (…).
Si ritiene inoltre che l’Idrovia possa costituire un esempio di innovazione nel modello di sviluppo Veneto, che soffre attualmente delle inefficienze (degli usi del suolo, energetiche ed economiche) conseguenti alla sua struttura diffusa; un’innovazione che porrebbe in risalto il valore dell’organizzazione in poli strategici, collegati da infrastrutture efficienti multifunzionali, auto compensative in termini ambientali.
Giorgio Franceschetti, Massimiliano Pagan – Dipartimento Territorio e Sistemi Agro Forestali Università di Padova