La campagna è partita a maggio con l’invito rivolto ai cittadini di compilare una scheda di valutazione della pulizia delle strade e della funzionalità del sistema di raccolta di cassonetti e campane. Ora che i dati sono stati elaborati, il quadro si presenta per alcuni aspetti consolante, mentre per altri risultano margini di miglioramento. (per scaricare il dossier completo clicca qui )
Se per i cassonetti della raccolta secco-umido sembra essere buona la vicinanza al domicilio (solo 9% insufficiente) e l’accessibilità in sicurezza (solo 8% insufficiente), qualche problema in più lo dà il loro ingombro su marciapiedi (11% insufficiente). Ma la situazione più grave è data dall’abbandono di rifiuti fuori dai cassonetti, risultato inaccettabile per il 33% dei cittadini. Dai dati i cassonetti risultano sempre pieni per il 12% dei casi e quasi pieni per il 32%; rendendo quindi necessario un maggior impegno da parte di ACEGAS-APS per una maggior frequenza di svuotamenti, dall’altro questo non basta a spiegare quel 33% di giudizi negativi sull’abbandono di rifiuti.
Basta fare un giro per la città e guardare le foto pervenute a Legambiente per rendersi conto che qualche cittadino, pigro e poco rispettoso delle regole, preferisce mollare i sacchetti a terra. In più di qualche scheda gli stessi cittadini indagatori denunciano l’inciviltà di casi di abbandono dei rifiuti al di fuori del cassonetto anche se lo stesso non risulta pieno.
Da questo punto di vista non va meglio per le campane della raccolta differenziata, che si salvano per quanto riguarda l’ingombro sui marciapiedi (9% di casi insufficienti), solo in parte per l’accessibilità in sicurezza (pericolosa per il 14%) e per la vicinanza al domicilio (il 15% le ritengono troppo lontane), ma mostrano le loro criticità rispettoalla fruibilità (ritenute sempre piene nel 21% di casi) e l’abbandono di rifiuti al loro intorno (un bel 42% di giudizi negativi).
È evidente come, l’abbandono di rifiuti fuori dalle campane, sia il problema più evidente del sistema di raccolta a Padova. Troppo spesso infatti le campane vengono scambiate per una ricicleria per cui si tende ad abbandonare nei pressi i rifiuti ingombranti più o meno riciclabili. Le schede riconsegnate a Legambiente sono un vero campionario: si va dai materassi allo stendibiancheria, dalle TV alle lavatrici, dai tappeti al polistirolo. Questi rifiuti non possono essere certo destinati alle campane, ma dovrebbero arrivare alle riciclerie (che pur vengono utilizzate dal 78% di chi ha inviato le schede), oppure si può ricorrere al servizio di raccolta domiciliare gratuito (sistema utilizzato dal 36% dei casi), che serve sia alla raccolta dei rifiuti ingombranti che del verde. In altri casi invece è la grandezza del foro di introduzione delle campane che porta all’abbandono a terra di quei sacchi di rifiuti riciclabili che qualche cittadino, probabilmente pigro, non ha voglia di aprire per inserire un pezzo alla volta. Da rilevare comunque quel 21% di casi in cui le campane sono troppo piene; anche qui si renderebbe necessario un maggior impegno di ACEGAS-APS nella frequenza degli svuotamenti.
Quasi sconosciuti risultano il sistema di raccolta dei rifiuti pericolosi con l’Ecodaily, non utilizzato nell’80% dei casi, e le isole SRC (Stazioni Raccolta Cartoni) la cui funzione è sconosciuta al 73% dei cittadini indagatori.
L’ultima questione su cui ci sarebbero margini di miglioramento è la pulizia della strade che risulta insufficiente per il 27%, sufficiente per il 40% e buona per il 33%. Ultima curiosità è che, tra i 200 cittadini che hanno risposto all’appello di cassonetto selvaggio, la maggior parte sono maschi (54%) a conferma che sono gli uomini che si occupano di portare l’immondizia fuori casa.