L’ Unione Europea al fine di prevenire e per quanto possibile eliminare l’inquinamento generato dall’industria, ha emanato la direttiva 91/61/CE meglio nota come IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) istituendo il registro INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti). Tra le industrie IPPC (cioè ad elevato impatto ambientale), che hanno l’obbligo di dichiarare annualmente le loro principali emissioni nell’aria e nell’acqua, rientrano i cementifici. Questi dati sono il frutto di un "self-reporting" da parte dei gestori e sono disponibili sul sito dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Tra le informazioni riportate, abbiamo concentrato l’attenzione sulle dichiarazioni d’inquinamento trasmesse delle cementerie di Este e Monselice.
Nel 2005 oltre all’ENI e alla Polimeri Europa Spa sono state solamente 2 le aziende IPPC del Veneto ad emettere nell’aria in un anno più di 1000 kg di benzene: la cementeria Radici e la Italcementi con rispettivamente 1523 Kg e 1619 kg.
La novità? Italcementi nel 2004 non superava neanche i 1000 kg, ora ha addirittura superato Radici. Non solo! Altri due primati per Italcementi: nel 2005 l’Italcementi ha superato la soglia di 10 tonnellate di Ammoniaca.
Infatti dalla dichiarazione INES 2005 risulta l’emissione di 30 tonnellate di ammoniaca. Nel Veneto a superare questo limiti sono stati solamente 3 impianti: la SICIT 2000 SpA, Eurofibre SpA e l’Italcementi appunto.
Facciamo notare che l’Italcementi ne ha emesse oltre 30 tonnellate mentre la Sicit 2000 SpA ne ha emesse 11,3. Il confronto dei dati risulta allarmante se consideriamo che l’attività svolta dalla SICIT 2000 consiste nell’eliminazione di oltre 50 tonnellate al giorno di rifiuti dell’industria conciaria.
Italcementi è anche una delle 8 aziende del Veneto che hanno superato il valore soglia delle emissioni di mercurio. Con più di 15 kg emessi nel 2005 è l’unica cementeria veneta e l’unico stabilimento del Padovano con questi numeri.
A nostro avviso, ciò conferma la necessità che il Sindaco chieda il rispetto della delibera comunale votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Monselice, con la quale s’invitava l’Italcementi. a sospendere l’uso dei rifiuti nel processo produttivo.
Ma chiediamo anche al direttore Generale dell’ARPAV, i dati dei flussi di massa (cioè i grammi all’anno) anche di diossine e metalli dell’ultimo triennio. E’ un dato che ormai bisogna rendere pubblico.
Insomma nel 2005 a Monselice sono stati emessi più di 3.000 kg di benzene, più di 15 Kg di mercurio, più di 30 tonnellate di ammoniaca, più di 290 tonnellate di anidride solforosa, più di 2.200 tonnellate di ossidi di azoto, più di 120 tonnellate di PM10, migliaia di tonnellate di anidride carbonica e poi dovremmo stare zitti!
Recentemente l’Ass. all’ambiente di Monselice, Gianni Mamprin ha dichiarato che: "Le cementerie inquinano meno di quanto si dice". Di fronte a questi dati non possiamo fare altro che rimanere allibiti!
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Comitato popolare "Lasciateci respirare"