Centro Storico di Padova come sito UNESCO

L’ultimo animato dibattito sull’incoerenza di certe scelte riguardanti emergenze storiche quali la Rocca di Monselice e il Prato della Valle, rappresentano la punta dell’iceberg di un problema generale che si trascina ormai da lungo tempo nel nostro territorio, collegabile soprattutto all’attuale mancanza di una pianificazione paesaggistica alle scale provinciali e comunali, cui ora si sta provvedendo, in applicazione del Codice dei Beni Culturali, con la nuova legge regionale urbanistica. Perciò diventa importante il dibattito sul processo di costruzione dei P.A.T.I. e i P.A.T., in itinere in diverse realtà della provincia, con il superamento del concetto di tutela tradizionale del bene, per estenderla al “contesto figurativo” dello stesso.

Per fare un esempio specifico, prendiamo l’Orto Botanico di Padova, peraltro unico sito UNESCO della provincia. Il P.R.G. di Padova tutela una determinata area attorno all’Orto Botanico, piuttosto ridotta, quasi scollegata dal contesto storico in cui si inserisce, costituito da assolute eccellenze urbanistico-architettoniche: Prato della Valle e l’area sacra della Basilica del Santo, le cui problematiche (si pensi ai progetti per il Foro Boario, all’inquinamento da traffico veicolare), ma anche potenzialità, si ripercuotono di riflesso anche sull’area dell’Orto. E proseguendo in questo senso, tali beni sono a loro volta inseriti nel più vasto ambito del centro storico cittadino che, racchiuso entro la cerchia muraria cinquecentesca, conserva pregevoli caratteri di omogeneità e unicità.

Da qui l’idea, di portare in ambito di Agenda 21 per il PAT di Padova, la proposta di attivazione di un percorso per l’inserimento del centro storico di Padova fra i siti UNESCO (sull’esempio di altre realtà urbane già inserite, e a noi vicine: Verona, ma anche Ferrara, segno di una forte volontà delle amministrazioni locali verso politiche legate alla valorizzazione delle città d’arte.

Per analogia, tornando alla Rocca di Monselice, non si può non convenire che anche nel resto della provincia esistono beni meritevoli di questa speciale tutela, ad es. un vasto ambito dell’area dei Colli Euganei (ove ricomprendere ovviamente la Rocca medesima), quale pregevole esempio di paesaggio rurale storico veneto, connotato da ville e castelli, centri religiosi attivi o rovine luoghi di antiche memorie.

Cosetta Bernini – Comitato Parco Guizza