Chi paga i tagli ai trasporti?

Una vera e propria sciagura, su tutti i fronti, il taglio del 25% al trasporto pubblico deciso dalla Regione Veneto, il più pesante d’Italia, insieme al Molise. Nei giorni scorsi è circolata la voce che la regione avesse ridotto il taglio di 40 milioni di euro. Questi fondi arriverebbero da un accordo Stato Regioni, ma in realtà è solo una promessa, in quanto il Presidente Zaia, è intenzionato a vincolare al trasporto pubblico solo una parte di questi 40 milioni. In ogni caso, per ora, l’unica cosa certa sono i tagli.

Nel 2011 per il trasporto pubblico ferroviario si tratta di una previsione di spesa di circa 130 milioni di euro, così definita nei contratti di servizio con Trenitalia SpA e Sistemi Territoriali Spa stipulati nel corso dell’anno 2010:

110 milioni di euro per il contratto di servizio stipulato con Trenitalia.

9,75 milioni di euro per il pagamento del materiale rotabile ( vecchio contenzioso

contratto di servizio 2001/2007).

10 milioni di euro per il contratto di servizio stipulato con Sistemi territoriali e per

l’acquisto di servizi ferroviari sostitutivi, sperimentali e aggiuntivi ai servizi minimi (es.

treni per Carnevale di Venezia, Adria Mestre, ecc.).

Nel 2010 per il trasporto pubblico locale si è spesa la cifra di 278 milioni di euro comprensiva sia dei servizi minimi e sia dei servizi sperimentali o innovativi (es. tram di Padova). In sede di assestamento di bilancio per fare fronte alle innumerevoli richieste di finanziamento del TPL si è stanziata una cifra aggiuntiva di 4 milioni di euro.

La proposta della Giunta inviata ai Consiglieri propone una disponibilità per il finanziamento del TPL di circa 90 milioni di euro per il trasporto ferroviario e di 211 milioni di euro per il trasporto pubblico locale (gomma + acqua). In definitiva servono per garantire gli stessi servizi dell’anno 2010 un incremento del finanziamento di almeno 107 milioni di euro.

Se non si interviene tutto ciò porterà ad un’unica conclusione: la morte del trasporto pubblico così come lo conosciamo. In una situazione del genere i Comuni sarebbero costretti ad aumentare in maniera esponenziale biglietti e abbonamenti. A Padova si potrebbe profilare un aumento del biglietto a 1,6 € e dell’abbonamento del 25%. L’aumento del biglietto potrebbe essere contenuto a 1,4 (comunque 30 centesimi in più dell’attuale) ma gli abbonamento subirebbero un aumento maggiore: in questo momento forse è meglio limitare i danni a chi usa quotidianamento, per lavoro o per studio, il mezzo pubblico.

Le scelte della Regione avranno conseguenze pesanti anche sul piano ambientale, e questo va sottolineato proprio in questi giorni in cui il Pm10 è alle stelle.
Tutto il Veneto è infatti nella morsa del Pm10. A Padova supera il limite di legge consecutivamente da 11 giorni. Lunedì era a quota 198 microgrammi contro il limite di legge che è di 50 microgrammi per metro cubo d’aria. Dall’inizio di gennaio abbiamo già totalizzato 28 supermenti del limite giornaliero sui 35 all’anno consentiti dalla legge. Se la Regione non cancella i tagli metterà in ginocchio il trasporto pubblico, con il conseguente aumento del traffico autoveicolare e dello smog, mettendo a repentaglio la salute di tutti.

Legambiente Padova