C’è una preoccupante escalation in città, ed è quella che riguarda gli incidenti stradali che coinvolgono i ciclisti. In 4 anni i feriti sono aumentati del 25% e i morti sono saliti da 1 a 5.
Secondo i dati forniti dalla Polizia Municipale ed elaborati da Legambiente gli incidenti che hanno visto coinvolte biciclette sono stati 296 nel 2001, 298 nel 2002, 341 nel 2003, 368 nel 2004.
Una crescita continua di infortuni e di infortunati.
Infatti i ciclisti feriti sono stati 187 nel 2001, 205 nel 2002, 229 nel 2003, 252 nel 2004.
I ciclisti morti sono stati 1 nel 2001, 2 nel 2002, 3 nel 2003, 5 nel 2004, deceduti in incidenti avvenuti in via Cristofori, in via Guizza, all’incrocio di Corso del Popolo con via Foscolo, all’ incrocio via Trieste con Corso del Popolo e in via del Plebisicito (Q.2).
In aumento anche il numero degli incidenti nel Centro storico: nella Zona a Traffico Limitato nel 2001 se ne sono registrati 8, che sono divenuti 33 nel 2004.
La cosa appare ancora più inquietante perché in aperta controtendenza con quella globale degli incidenti stradali, che stanno invece diminuendo:
Fonte: Polizia Municipale Pd; Elaborazione: Legambiente | ||||
Incidenti ciclisti | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 |
Totale incidenti con bici coinvolte | 296 | 298 | 341 | 368 |
Solo danni materiali | 44 | 28 | 51 | 57 |
Ciclisti feriti | 187 | 205 | 229 | 252 |
Ciclisti morti | 1 | 2 | 3 | 5 |
Insomma, se in generale le strade di Padova diventano un po’ meno pericolose lo sono diventate di più per chi sceglie di spostarsi in bicicletta.
“E’ paradossale- commenta Sandro Ginestri, responsabile della campagna “A ruota libera” di Legambiente– se si pensa a quanto sia aumentata la sensibilità per la mobilità ciclabile in quest’ultimo periodo. Girando per la città si vedono ancora tantissime bici con le nostre targhette pro piste ciclabili distribuite in primavera. E dopo la consegna di 11 mila le firme al Sindaco e agli Assessori Rossi e Bicciato abbiamo ottenuto lo stanziamento di 2 milioni di euro, oltre ai due già in bilancio, per realizzare nuove piste ciclabili e completare tratti monchi.
“Il problema è – aggiunge Andrea Nicolello – Vice presidente di Legambiente Padova, che i cantieri non stanno partendo perché il Comune non ha i tecnici per seguire i lavori. Sono ferme otto piste ciclabili già progettate e finanziate: sbloccarle a questo punto questa deve diventare una priorità per l’Amministrazione: lo è già per i cittadini che l’hanno testimoniato con la più grande manifestazione ambientalista in bicicletta ma realizzata a Padova, con gli oltre i mille che vi hanno partecipato il 28 maggio scorso.
“Inoltre è rimasta al palo un’altro intervento, concordata con l’Assessore Rossi in luglio- ricorda Ginestri. Quella di trasformare il centro di Padova in un’area a “ciclabilità diffusa”. Che il problema vi sia è segnalato dall’aumento degli incidenti nella Zona a Traffico Limitato: nel 2001 se ne sono registrati 8, che sono divenuti 33 nel 2004.
Problema che è venuto prepotentemente a galla lo scorso luglio con il “caso” delle multe ai ciclisti indisciplinati. Legambiente ha sempre sostenuto che le regole del codice della strada debbono valere per tutti: quindi chi va in bici sotto un portico rischiando di colpire un pedone va giustamente multato. Ma abbiamo anche sempre denunciato che nelle strette vie del centro circolano troppe auto e queste rendono impossibile una tranquilla convivenza con pedoni, ciclisti, mezzi pubblici… e fra poco con il tram il tutto salterà veramente in aria, se non si cambia qualcosa.
Di qui la proposta, portata avanti assieme con Amici della Bicicletta e Associazione Studenti Universitari di fare come a Ferrara e Reggio Emilia dove hanno risolto il problema istituendo il doppio senso di marcia per le bici nelle strade a senso unico. A Padova la realizzazione può essere quasi immediata e a costi minimi. Dove la larghezza lo consente si può ricorrere ad un tracciato stradale giallo, oppure alla segnaletica verticale, affiancando al senso vietato l’opzione “eccetto velocipedi”.
Questo permette alle bici di procedere contromano, avvisando chi si immette regolarmente nel senso unico con un segnale di pericolo di doppio senso di circolazione per le bici. Una prima realizzazione doveva essere attuata in via Ospedale ma ancora non se ne vede traccia, e disagi e pericoli persistono.
Con Rossi si era poi convenuto di intervenire presto sull’asse che unisce i due poli universitari, e nel triangolo Stazione Prato della Valle Stanga. In questo senso doveva partire un tavolo di confronto permanente e l’Ufficio Biciclette. Li stiamo ancora aspettando.” “Dobbiamo recuperare un ritardo di anni – conclude Nicolello – e i lavori devono partire subito. E nel prossimo bilancio comunale vanno previsti nuovi stanziamenti per il 2006. Ad esempio rimane da risolvere il tracciato del metrotram, lungo il quale vanno previste delle piste separate e protette e dove per motivi di spazio non fosse possibile realizzarle nella strada del metrotram, vanno individuate strade parallele o comunque adiacenti.”
Lucio Passi, Coordinatore Politico di Legambiente Padova