CITtà E REGIONI ALLA SFIDA DI KYOTO
LEGAMBIENTE: “è ORA DI AFFRONTARE L’EMERGENZA CON UNA SERIA PROGRAMMAZIONE”

“L’obiettivo delle amministrazioni locali deve essere ridurre consumi energetici e emissioni di CO2.  Fondamentale il ruolo delle fonti rinnovabili”. Ecco le proposte di Legambiente per invertire le tendeze negative delle emissioni di  CO2.

Creare le condizioni per lo sviluppo delle rinnovabili, rivedendo le regole e semplificando le procedure; intervenire sulla mobilità urbana, dando priorità e investendo sul trasporto collettivo e disincentivando l’uso dell’auto privata, promuovendo l’utilizzo di tecnologie innovative tese alla riduzione della domanda di mobilità; utilizzare Piani regolatori e regolamenti edilizi moderni e ambientalmente sostenibili; costruire un modello di generazione diffusa. Queste alcune delle proposte che Legambiente ha lanciato e argomentato oggi a Roma, in occasione del convegno “Città e Regioni alla sfida di Kyoto” Nella giornata di oggi presentati anche due dossier sui cambiamenti climatici e sul mercato europeo delle quote di gas a effetto serra. Nel giorno della ratifica del Protocollo di Kyoto si aprono riflessioni profonde sulla situazione del clima in Italia e nel Mondo, questi gli scopi delle iniziative di questi giorni e, soprattutto, degli appuntamenti odierni a Roma.
A partire dagli anni ‘80 una larga parte degli studi scientifici ha concentrato l’attenzione sulle dinamiche in corso nell’atmosfera e nella troposfera che riguardano in particolare la concentrazione di gas serra e il buco dell’ozono. L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha definito il fenomeno dei cambiamenti climatici come una variazione attribuibile, direttamente o indirettamente, alle attività dell’uomo che creano alterazioni della composizione dell’atmosfera globale. Scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello medio degli oceani, desertificazione, tropicalizzazione sono alcune delle conseguenze a cui porterà il riscaldamento della terra. I cambiamenti climatici avranno ripercussioni pesanti anche sulle economie. Queste previsioni in realtà non sono molto lontane, molti fenomeni si stanno già verificando con intensità sempre maggiori. L’aumento della temperatura superficiale del globo terrestre implica una serie di cambiamenti che vanno ad influire in maniera diretta sugli ecosistemi, modificando sensibilmente le strategie adattative di sopravvivenza degli organismi. Il Mediterraneo, a causa della sua condizione di mare semichiuso e fortemente abitato, va incontro a peculiari modificazioni che, sebbene spesso non appaiano eclatanti, incidono profondamente sull’intero sistema.
“Le nostre proposte – dichiara Francesco Ferrante, Direttore Generale di Legambiente nazionale – per innescare un significativo cambio di tendenza che è ormai improrogabile. Quello che promuoviamo e che chiediamo, è una drastica riduzione delle emissioni climalteranti attraverso iniziative concrete tese a impostare scelte urbanistiche, energetiche, tecnologiche, fiscali. Puntare, ad esempio, sulle energie rinnovabili, su una mobilità più morbida e leggera che prediliga il trasporto collettivo e che passi attraverso una drastica riduzione del traffico privato. Fondamentale gestire il futuro sviluppo edilizio dei nostri centri urbani in maniera moderna ed ecosostenibile, utilizzando Piani regolatori condivisi e innovativi tesi ad una forte sperimentazione nel campo delle rinnovabili e del risparmio energetico, passando anche da un complessivo ripensamento delle reti di distribuzione di massa. E’ fondamentale – conclude Ferrante – programmare iniziando proprio da chi oggi gestisce quotidianamente le maggiori emergenze legate alle emissioni di CO2 e cioè dai Sindaci e dagli amministratori locali”.