In “Cosa Loro” gli autori affondano i canini ben affilati del giornalismo che rende onore alla categoria nell’universo dei “ragazzi di don Giuss”. Comunione e liberazione. Compagnia delle Opere. Il regno lombardo-veneto della sussidiarietà. Ovvero “Patrimonio pubblico da stornare nel circuito di aziende che diventano consorzi, nella rete delle società cooperative a responsabilità limitate con la vocazione ai contributi, nella galassia di un cattolicesimo perfettamente integrato a sistema”. Milanesi e Canetta si basano sull’inoppugnabilità dei fatti ed emergono prepotenti le connessioni tra ciellini e scandali di questo regime al tramonto. E con la stessa tranquillità dettata dalla evidenza analizzano il compromesso storico tra ciò che resta delle coop rosse e la galassia della Compagnia delle Opere. Bersani, Penati, Milano, Formigoni, Angelo Scola il “papa di Cl”, il San Raffaele… Nessuno è assente in questa storia che racconta un potere enorme. Politico, economico, sociale.
Sorge spontanea la domanda su quanto può essere pio tutto questo. O cosa c’entri con lo spirito fondatore, profondamente segnato dalla fede. Ma in realtà non ha più senso e rischia di apparire irrispettosa, ma il fatto è che quando ci si trova di fronte a una holding targata Nord Est, la realtà supera ogni possibile speculazione religiosa o filosofica. Gli autori macinano episodi, cuciono interviste, testimonianze, ricostruiscono passaggi, snocciolano curriculum, visure camerali. … La lobby invisibile. Beh, in questo libro non lo è affatto. L’ultimo capitolo è un elenco di nomi, aziende, società. “Cosa Loro” è un libro inquietante, ma importante. Elimina ogni dubbio sulla necessità di imporre nuove e trasparenti regole in queste terre. E che la politica torni a essere passione, idee, testimonianza.
Tratto dalla recensione di Massimo Carlotto