La lettera aperta di Legambiente ripresa da Amedeo Levorato sulla gestione dei rifiuti mi offre l’opportunità di ribadire le linee di Politica Ambientale tracciate con decisione da questa amministrazione negli ultimi 4 anni.
Le abbiamo più volte messe in evidenza ma vale la pena ricordarle. Il primo obiettivo è la riduzione nella produzione dei rifiuti. Ciò si persegue attraverso campagne di sensibilizzazione e di educazione ambientale rivolte soprattutto alle scuole e più in generale a tutta la cittadinanza. La produzione dei rifiuti a Padova è in linea con la media europea: 2 kg per persona al giorno. L’obiettivo è quello di arrivare a ridurla di 700-800 grammi attraverso una corretta informazione ai cittadini, un miglioramento della qualità nella raccolta differenziata (anche attraverso il porta a porta) e un Patto chiaro con imprese e catene di grande distribuzione per la riduzione drastica degli imballaggi.
Centrale è anche l’incremento della Raccolta Differenziata, nonostante Padova, con una percentuale superiore al 42%, risulti già essere al primo posto tra le città Italiane con oltre 150.000 abitanti. La visione dovrà essere dinamica e non statica il che vuol dire che occorre porsi in un’ottica di medio-lungo termine (5-10 anni) che consenta il raggiungimento di almeno il 60% di differenziata.
Ma quello che qui vorrei sottolineare è la questione del riciclaggio dei materiali ottenuti dai rifiuti che si separano. Per avere un dato particolarmente eloquente si consideri che in Italia il giro d’affari legato al recupero dei materiali è di 4,7 miliardi di Euro, lo 0,31% del PIL. Si tratta di un volume, raddoppiato tra il 2002 al 2007, che dimostra come sia possibile unire ecologia ed economia, creando posti di lavoro, innovazione imprenditoriale e miglioramento della qualità ambientale. Per dirla con Amory Lovins uno dei padri dell’ecologia contemporanea: “..delle materie prime che preleviamo dalla terra, il 93% va perso tra estrazione e processo di trasformazione, il 7% diventa prodotto, ma di questo solo un settimo può essere considerato bene durevole. Di questa briciola viene riciclato il 2%. Uno spreco enorme e un altrettanto enorme opportunità di business”. Che non sia pi& ugrave; teoria lo dimostra anche il fatto che si moltiplicano i siti che propongono prodotti eco-compatibili provenienti dal riutilizzo dei rifiuti: dai mobili, ai gioielli, dalla moda alla componentistica per l’industria automobilistica. D’altronde, si tratta di proseguire verso una strada già intrapresa dal Comune di Padova visto che tra i diversi traguardi raggiunti in campo ambientale c’è anche quello di essere tra le prime tre città italiane per gli acquisti verdi della Pubblica Amministrazione e, l’obbligo di legge che impone agli Enti Pubblici di acquistare almeno il 30% di prodotti eco-compatibili rappresenta un’opportunità enorme per l’industria del riciclaggio e del riuso.
Questo dovrebbe diventare un orizzonte strategico per APS ACEGAS e Padova potrebbe diventare un vero e proprio distretto dell’industria del riciclo con una ricaduta positiva sia per l’economia cittadina che per la riduzione della quantità di rifiuti da avviare a smaltimento.
Rimangono ovviamente tutte le attenzioni da porre nello smaltimento di ciò che per ora non si riesce a riciclare. La valutazione dell’impatto ambientale e quella sull’impatto sanitario della terza linea dell’inceneritore sono state fondamentali. Tuttavia, occorre chiarire l’orientamento che si assumerà da qui ai prossimi 5- 10 anni e in questo senso la nascita della Autorità Provinciale dei Rifiuti sarà molto importante.
Non porre la dovuta attenzione al riuso e al riciclo potrebbe rappresentare una criticità nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Occorre quindi operare un mix di politiche da parte delle aziende e al contempo puntare ad una forte capacità di orientamento e ad un rigoroso controllo da parte degli enti pubblici, garanti verso i cittadini della sostenibilità delle politiche ambientali del territorio.
Francesco Bicciato – Assessore all’Ambiente Comune di Padova