Domenica 18 giugno: NO all’ecomostro all’Arcella

Domenica 18 giugno i cittadini del Quartiere nord (Arcella, San Bellino, San Carlo, Pontevigodarzere) sono chiamati dal Sindaco ad una consultazione popolare (un “referendum”) per dire se vogliono o non vogliono che nelle aree di San Carlo e di piazza Azzurri d’Italia sorgano due nuove torri di 13 piani e altri tre edifici costruiti a forma di L..
La scheda propone due soluzioni:
soluzione “A”, da noi sostenuta, che blocca il progetto proposto dall’Immobiliare Valli Srl, e consente di progettare una nuova e vivibile area centrale del quartiere coinvolgendo tutti i cittadini.
soluzione B1 e B2 che significa accettare in tutta o in parte la massiccia edificazione cui punta la ditta Valli.
La consultazione, per quanto locale, riguarda tutta la città: se vincesse la soluzione “A” si aprirebbe una necessaria fase di discussione e ripensamento sulla sbagliata politica urbanistica che Il Sindaco Zanonato sta ostinatamente portando avanti.

Per conoscere le molte ragioni del No alle torri, per una vera riqualificazione dell’Arcella, assemblea pubblica mercoledì 14 giugno ore 21,00 presso la scuola media Donatello di via Pierobon, interverranno: Luisa Calimani (architetto Città Amica), Lorenzo Cabrelle (ingegnere Legambiente Padova), Ilario Simonagggio (segretario Generale CGIL), Giorgio Sacchetto (segretario Rifondazione Comunista sezione Arcella).

ECCO COSA VOGLIONO COSTRUIRE:

L’ecomostro La sbandierata riqualificazione è un progetto della ditta Immobiliare Valli Srl, che riprende in parte quello presentato nel 1988 dall’architetto Gregotti, e peggiorandolo prevede due torri identiche a quella già costruita. Il progetto da realizzarsi in due stralici (sulla scheda elettorale chiamati B.1 e B.2) edifica una superficie di 30 mila metri quadrati in cui sorgeranno: due torri da 13 piani alte 45 metri, altri 3 edifici alti 14 metri, e parcheggi a raso, interrati e multipiano, una piazzetta soffocata e un po’ di verde. Questa non è progresso!
Brutto e banale non migliora l’Arcella Nella lettera spedita agli elettori il Sindaco dice che questo è il progetto di riqualificazione del cuore del quartiere che l’Arcella da tanto si aspettava… Non è così. Il progetto è un regalo alla ditta Valli che prevede di racchiudere tra i nuovi edifici uno spazio che non dà vita né ad una vera piazza né ad un’area verde significativa. Dominano le funzioni private, mentre gli spazi pubblici destinati al Consiglio di Quartiere sono relegati in un angolo alla base di uno dei fabbricati.
Per saperne di piu’ vedi il il sito www.legambientepadova.it

TANTISSIMI GLI ASPETTI NEGATIVI

Cemento, tanto cemento!Il progetto prevede due stralci. Sul lato est – davanti alla Chiesa di San Carlo – si costruiranno 40mila metri cubi di nuovo cemento (dei quali 33.550 di proprietà della Valli e solo 7.000 per il Comune). Sul lato ovest – lato piazza Azzurri d’Italia – altri 30 mila. Servono come minimo 36 i mesi – tre anni – di cantieri e disagi, per costruire il tutto. Poco verde e a spezzatinoPrendi poco più della metà di un campo da calcio: in mezzo ci metti i passaggi asfaltati. Il tutto circondato da una torre alta 45 metri e da tre edifici di 14 metri di altezza che lo lasceranno sempre in ombra. Questo il nuovo verde previsto verso la chiesa: tre miseri giardinetti. Poi prendi le due aree di rigore, le separi dal resto con una strada e una torre di 13 piani. Ci porteresti tuo figlio a giocare? Gli impatti su salute e ambiente Un’edificazione così importante – destinata in gran parte per negozi e uffici – diventa un fortissimo attrattore di traffico e non a caso il progetto prevede centinaia di posti auto a raso, interrati e multipli (oltre 600 posti). Questo comporterà l’aumento dei livelli di smog e di Pm10 che già ora all’Arcella sono altissimi e fuori legge. Aumenterà anche la congestione della zona che coinvolgerà le strade adiacenti: il traffico di entrata ed uscita sarà scaricato in via Pierobon, via Zanchi, via Ansuino da Forlì e via Moroni. SE VINCE IL QUESITO “A” Se vince il quesito “A” non chiederemo affatto le cose rimangano così come sono! Anzi. Chiederemo che si avvii immediatamente un vero Laboratorio di progettazione partecipata, nel quale tutti i residenti possano esprimere esigenze, idee e proposte progettuali per una riqualificazione vivibile – di tutta l’area centrale del quartiere. E chi dice che non si può fare in tempi brevi mente, perché è in fase di realizzazione il nuovo Piano di Assetto territoriale della città. E’ opportuno che la soluzione ottimale per il centro dell’Arcella sia definita in quest’ambito, che presenta una visione strategica dei destini della nostra città e dei nostri quartieri, un ambito che tenga in dovuto conto la complessità dei problemi considerando tutte le ricadute: servizi offerti ai residenti, sistema del verde, sistema commerciale, accessibilità e gli effetti indotti sulla mobilità, sul traffico e sull’inquinamento.

Aiutaci a far vincere la soluzione “A”

Partecipa in prima persona, ci sono mille cose da fare: telefona a Legambiente 049.856.12.12; 856.12.20, e chiedi di Gianluca o Sandro.
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