Sono una scelta giusta, per Legambiente, le domeniche ecologiche programmate a Padova, la prima delle quali sarà domenica prossima, 29 gennaio. E’ ancora troppo, però, poco a fronte dell’inquinamento da Pm10 che perdura da anni e che, non si finirà mai di dirlo abbstanza, genera e aggrava malattie respiratorie, bronco polmonari, cardicircolatorie, provocando migliaia di ricoveri e centinaia di vittime ogni anno solo nella nostra regione. Governo, regioni ed anche molti comuni tendono a fare sempre meno, sperando che nella gente cresca una sorta di assuefazione al problema.
Alle reticenze di molti sindaci nell’intervenire con provvedimenti coraggiosi si aggiunge la latitanza di Matteoli e Co. Le città restano nella morsa dei veleni mentre manca ogni strategia coordinata: non vengono nemmeno adottate le misure più semplici come per esempio l’omologazione per i filtri antiparticolato per i diesel. Solo provvedimenti tampone e a macchia di leopardo: Milano preferisce abbassare i caloriferi invece delle targhe alterne, Como prova a incentivare il mezzo pubblico offrendo ai cittadini corse gratuite, Livorno firma un protocollo d’intesa con la Regione Toscana, Roma adotta le targhe alterne per un giorno la settimana e così via.
Ma il punto è che nessuna misura adottata è in grado di far uscire comuni, province e regioni dall’emergenza, e il governo non sembra avere fretta. Neanche quando le Regioni, come nel caso della Lombardia, sono pronte a sborsare milioni di Euro, in questo caso ben 150. Non è certo così per la Regione Veneto, che stanzia sol o gli spiccioli, e ha prodotto una legge antismog che oltre ad essere impresentabile non fa nemmeno rispettare. Così la maggioranza dei Comuni veneti fa poco o nulla.
Anche a Padova, comune decisamente virtuoso nella lotta al Pm10, sembra iniziare ad essere vittima di questa forma di assuefazione: la giunta vede aumentare il numero di trasgressori alle targhe alterne ogni settimana senza far nulla. Non si crede nelle targhe alterne? Benissimo, si organizzi un piano per fermare fuori dalla città i city user, fornendo loro parchecci scambiatori e trasporto pubblico. Noi abbiamo proposto il "read pricing" per attuare tale piano. Qualcuno ne vuole discutere?
Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente, nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli e al ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, chiedendo la messa al bando progressiva dei motori diesel non dotati di efficaci filtri anti-particolato. E proponendo misure quadro di limitazione permanente della circolazione privata e per il sostegno al mezzo pubblico e alla mobilità sostenibile, senza dimenticare la drammatica situazione del trasporto su ferro e, nello specifico, dei pendolari.
Lucio Passi, Coordinatore Legambiente Padova