DOSSIER OZONO A PADOVA
Legambiente: inquinamento in costante aumento negli ultimi anni

Quinto giorno consecutivo di superamento del limite di legge dell’ozono nell’aria di Padova. Il fenomeno va però guardato nella sua tendenza, per capire quanto sia grave la situazione. Legambiente lo ha fatto analizzando i dati disponibili degli ultimi tre anni. E ne emerge un quadro preoccupante: anno dopo anno è in costante aumento il numero di superamenti del limite di legge fissato per le concentrazioni di ozono in atmosfera. Il numero delle ore in cui l’inquinante ha superato la soglia d’attenzione di 180 microgrammi per metro cubo d’aria – secondo le legge in vigore basta anche solo un’ora di superamento al giorno perché sia considerata superata quella soglia- è aumentato in modo impressionante negli ultimi tre anni in tutte e quattro le centraline ARPAV che a Padova rilevano l’ozono.

Dal 2004 al 2006 all’Arcella si è passati da 12 a 53 ore di superamento, alla Mandria da 35 a 78, a Terranegra da 9 a 107, alla Stanga da 7 a 73. “I numeri sono eloquenti e decisamente preoccupanti, afferma Lucio Passi, coordinatore di Legambiente Padova. Una delle cause scatenanti dell’ozono è certo il forte irraggiamento solare che modifica le molecole di altri inquinanti già presenti nell’aria. Ma questi inquinanti (principalmente ossidi d’azoto e composti organici volatili) devono già essere presenti nell’aria, altrimenti l’ozono non si formerebbe. E la fonte d’emissione principale di ossidi d’azoto e composti organici volatili è indubbiamente il traffico.
 
Questi dati ripropongono con forza, alla città ed all’amministrazione, quello dello smog come grande problema ambientale e sanitario. Gli interventi per diminuire il volume del traffico, fonte primaria dello smog, appaiono ancora insufficienti. A Padova bisognerebbe diminuire almeno di un terzo gli oltre 500 mila spostamenti giornalieri su auto e furgoni, spostandoli su altre modalità di trasporto".