Con queste parole Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha voluto oggi fare chiarezza nel bailamme delle dichiarazione inesatte e pretestuose che si stanno moltiplicando sui media sui costi dell’energia rinnovabile in Italia.
“I costi elevati delle nostre bollette – ha sottolineato Cogliati Dezza – sono dovuti, in gran parte, all’aumentata dipendenza dell’Italia dal petrolio, e ben altre voci andrebbero eliminate per far diminuire la spesa dei cittadini. Mi riferisco al costo per i Cip 6 delle fonti assimilate piuttosto che alle Tariffe speciali Fs o ancora alla quota per il decommissioning delle centrali nucleari e non solo”.
Gli incentivi alle rinnovabili inoltre, in uno scenario chiaro e definito caleranno fino a raggiungere, volendo già nel 2020, la grid parity, ossia una situazione per cui il costo di produzione dell’energia da fonti rinnovabili avrà pareggiato il costo d’acquisto dell’energia dalla rete.
“Non è possibile ingannare i cittadini – ha concluso Cogliati Dezza – con lo spauracchio degli alti costi dell’energia del vento e del sole, senza fare prima chiarezza sui costi reali della produzione energetica. Tanto più, che tutti i sondaggi realizzati ad oggi, hanno dimostrato che gli italiani vogliono le rinnovabili e che, per questo, sono disponibili a pagare quote accettabili in bolletta. Sarebbe più utile e corretto allora informare su quanto andrebbe a pesare (e quanto ci costa già ora) l’eventuale ritorno del nucleare”.