Facciamo piena luce. Anche a Padova

Nella “classifica” sulla capacità di gestire bene l’energia per l’illuminazione pubblica il Veneto (scarica ) è a metà del guado. La più virtuosa è Venezia, al settimo posto, seguita da Verona al 23° in classifica. Seguono Rovigo al 36°, Padova al 37° e Treviso al 46°.
Lo dice “Facciamo piena luce!”, la prima indagine nazionale realizzata da Legambiente e Università di Padova in tema di efficienza e sprechi nell’illuminazione pubblica presentata oggi al Sep (Salone delle ecotecnologie) di Padovafiere.
Ma migliorare è possibile. Nei Comuni oggetto dell’indagine esiste un margine di miglioramento nell’efficienza energetica superiore al 32% in valore economico (rapporto tra risparmio potenziale e consumo reale). Inoltre, se tutti i comuni avessero la stessa efficienza energetica del parco illuminante di Pavia, si avrebbe un risparmio energetico complessivo pari a 286.125 MWh, che consentirebbe di fornire corrente gratis a 125.000 persone, cioè ad una città come Vicenza. E una mancata emissione di 206.010 tonnellate di CO2 ogni anno. In media quasi la metà dell’energia impiegata per illuminare le nostre strade va letteralmente sprecata.
Padova ha capito la lezione e ha deliberato un progetto all’avanguardia.
Il Comune di Padova ha recentemente varato un programma energetico molto ambizioso e avanzato, in corso di applicazione; il piano è volto alla razionalizzazione della spesa dell’illuminazione pubblica (e non solo, perché il piano prevede anche una razionalizzazione delle spese di riscaldamento e molte altre misure) che prevede la sostituzione di lampade e l’installazione di dispositivi di risparmio che porteranno ad un risparmio stimato di circa 5.838.000 kWh, pari a 560.000 euro all’anno, e mancate emissioni di CO2 per 3.853 tonnellate l’anno. Il tempo di ritorno dell’investimento è pari a 5 anni.
A livello nazionale regina indiscussa dell’efficienza energetica nell’illuminazione pubblica è Pavia, che ha il parco lampade migliore con un 47% di efficienza energetica superiore alla media delle altre città italiane, subito seguita da Siena che è prima per minor consumo su punto luce