HAPPENING IN SELLA IN VIA S. FRANCESCO
Per la sicurezza e la mobilità dei ciclisti

“Padova ha una grande opportunità: grazie all´impegno di questa amministrazione comunale, che ha stanziato 10 milioni di euro in 4 anni per realizzare piste ciclabili, può seriamente ambire a diventare una delle capitali europee della bicicletta. Vogliamo collaborare con l´Amministrazione perché questo obiettivo sia raggiunto.: abbiamo le competenze e la credibilità per farlo.”  E´ questo il messaggio che, mercoledì 21, da via San Francesco, cinquanta attivisti di Legambiente e Asu hanno mandato mandano all´Assessore Rossi.

Le due Associazioni sono  in via San. Francesco per chiedere di risolvere i problemi in quella che è  la più grande arteria ciclabile del centro storico con i suoi 5.500 spostamenti in bici al giorno di cui oltre 2.000 nel senso opposto a quello di marcia (nel tratto compreso tra via S.Sofia e via Galilei): ): una situazione di costante disagio.

La proposta di Legambiente e ASU è facilmente realizzabile e poco costosa  – spiegano da Legambiente. Si tratta di permettere il doppio senso di marcia ai ciclisti segnalandolo con una apposita segnaletica anche solo verticale. Basta eliminare qualche posto auto che ancora sopravvive nella via e il gioco è fatto. Questa semplice proposta è stata avanzata ancora nel 2005 da Legambiente all´assessore alla Mobilità Rossi, e non si capisce perchè non sia stata ancora attuata.

Ma questa è anche la prima di un serie di iniziative  per richiamare l’attenzione su tutti i problemi del muoversi in bicicletta a Padova e rilanciare l´azione per il superamento dei punti critici della ciclabilità cittadina. Infatti Legambiente ha deciso di rilanciare la campagna “A ruota libera” che nel 2005 portò a raccogliere 11mila firme su una petizione per il potenziamento delle piste ciclabili, vIde la più grande manifestazione in bicicletta (oltre 1000 persone) con lo stesso obiettivo, e migliaia di targhette pro bici penzolare dai sellini delle biciclette dei padovani.

Grazie a quella campagna, all´impegno dell´Amministrazione Comunale, e alla sensibilità dei cittadini, in pochissimo tempo c´è stato un forte incremento dei percorsi ciclabili in città. Ciononostante a causa dell´enorme ritardo accumulato negli anni precedenti e al traffico che continua ad aumentare ed ad inquinare, Padova non si può ancora definire una città amica della bicicletta, e anzi rischia di perdere la tradizione che la lega da sempre all´uso diffuso e quotidiano del mezzo di trasporto più pulito in assoluto. L´incidente mortale avvenuto in ottobre in via Chiesanuova dimostra che ci sono ancora molte cose da fare. Secondo Legambiente e ASU sono diverse e a vari livelli. Alcuni esempi 1) Completamento e messa i sicurezza della rete. Per quanto riguarda gli investimenti a favore della bici che pur sono aumentati in maniera esponenziale a Padova negli ultimi anni (circa dieci milioni di euro stanziati in tre anni) resta sbalorditiva la disparità con i soldi spesi a favore del traffico su automobile. A Padova Est ad esempio si stanno per concludere i lavori da oltre 50 milioni di euro per il nuovo viadotto ma resta impossibile raggiungere in bici Ponte di Brenta che pure è un Quartiere di Padova a tutti gli effetti. Ma ci sono anche interventi di di dimensioni medio piccole che non richiederebbero moltissimi soldi ma sarebbero ugualmente preziosi. Per prima cosa intervenire in tutta via Chiesanuova  per mettere in sicurezza gli attraversamenti e dare la precedenza ai ciclisti come previsto dal codice della strada., come il completamento della pista ciclabile in Via Tommaseo dal Tempio della Pace alla Fiera, dove oggi numerosissimi ciclisti e pedoni di stipano in uno stretto marciapiede mentre alle auto sono riservate ben 4 corsie. La lista potrebbe ovviamente continuare…

2) Convivenza bici e tram La realizzazione di percorsi ciclabili separati e protetti, ma sopratutto funzionali, gioverebbe sia alle bici che al tram che potrebbe aumentare la propria velocità. Chiediamo di confrontarci con l´Assessore Rossi si per poter intervenire con piste bidirezionali in Corso del Popolo come in corso Vittorio Emanuele e di affrettare i primi lavori comincati al Bassanello.

3) Centro storico. Aumentare le area a “ciclabilita diffusa” (cioè strade a senso unico per le auto dove si permette, grazie ad apposita segnaletica,  il doppio senso alla bici) come chiediamo per via San Francesco, via S. Sofia e via Barbarigo e la sistemazione dei percorsi in via Ospedale, via Zabarella-del Santo e via Altinate. Serve anche un parcheggio custodito.

4) Servizi alle due ruote. Lotta decisa e dichiarata al parcheggio delle auto su ciclabili e marciapiedi ma anche educazione ad un corretto uso della bici con ad esempio con la promozione dell’uso delle luci alla sera e la lotta all´utilizzo improprio dei marciapiedi (soprattutto in portici in contromano).

Quindi Legambiente e ASU rilanciano la campagna a Ruota Libera, invitando cittadini, comitati, associazioni, organizzazioni sociali a costruire una piattaforma ed un´azione comune per  conseguire i suddetti obbiettivi. Chi fosse interessato contatti Sandro Ginestri a Legambiente 0498561220.

Intanto Legambiente ha preparato una petizione, (vedi box) dove individua i primi interventi prioritari.