Il 7 giugno il clima chiama, l’agricoltura risponde

Coldiretti è impegnata in primo piano per lo sviluppo di fonti energetiche alternative al petrolio rispettose dell’ambiente con l’obiettivo di garantire una adeguata alimentazione.

La crisi energetica è, insieme all’insufficiente disponibilità alimentare, una delle maggiori cause dell’aumento dei prezzi a livello globale con tensioni sociali ed inflazione che minacciano le opportunità di sviluppo dell’economia. Un effetto della crescita della domanda di cibo ed energia da parte dei Paesi emergenti, del cambiamento climatico e anche della destinazione a scopi energetici dei prodotti agricoli.

Coldiretti ha recentemente promosso uno studio sui cibi presenti nei nostri supermercati che sprecano energia ed inquinano stilando la prima classifica per favorire comportamenti di consumo più sostenibili. Vino australiano, prugne cilene, carne argentina: tra i cibi “stranieri” che arrivano sulle tavole degli italiani sono loro ai primi posti per i consumi di petrolio ed emissioni di anidride carbonica.

Basti pensare alle distanze che 1 kg di queste primizie enogastronomiche percorrono in aereo prima di toccare il nostro Paese: oltre 10 mila km con relativi 20 kg di Co2.

E’ dunque possibile contribuire alla salvezza del pianeta con uno stile di vita più attento alla riduzione delle emissioni di gas serra, consumando prodotti a “chilometri zero” che non devono fare tanta strada con mezzi inquinanti prima di arrivare sui nostri piatti.

In Italia la Coldiretti ha avviato una mobilitazione per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli che non inquinano e salvano il clima: dall’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di cibi in vendita alla disponibilità di spazi adeguati nella distribuzione commerciale, dove poter acquistare alimenti locali che non devono essere trasportati per lunghe distanze, dai farmer market fino all’inaugurazione, in Veneto, del primo e unico circuito di locali con “menù a chilometri zero” che annovera tra gli aderenti dalla gelateria alla ristobottega di Verona, dall’osteria di Padova allo snack bar di Treviso, dai vari ristoranti del veneziano fino ai locali del parco delle Dolomiti nel Bellunese, riconoscibili da una apposita targa.

La Cia di Padova sarà alla grande manifestazione ambientalista del 7 giugno a Milano. Che la Terra stia male lo sanno ormai tutti, anche se in ogni angolo del mondo c’è chi se ne infischia perseguendo le logiche del consumismo e dello sfruttamento economico.

Per questo la grande manifestazione nazionale in programma sabato 7 giugno a Milano, nata sotto lo slogan “Fermiamo la febbre del Pianeta”, deve riuscire a coinvolgere tutti: in ballo c’è la salute della nostra “casa” planetaria e la salvezza dell’umanità.

Noi ci saremo certamente, e lo faremo in massa per dire “basta!”. La Confederazione Italiana Agricoltori di Padova marcerà su Milano con una delegazione. Quella di Milano sarà certamente una giornata cruciale per capire quanto l’Italia e il mondo economico tengano alla tutela del pianeta. Il clima sulla Terra sta cambiando, eppure la politica sembra fregarsene. Nessuna decisione è stata infatti finora presa per contrastare questa emergenza che riguarda tutti noi. Ecco allora che esserci il 7 giugno è doppiamente importante: da un lato per dare uno scossone a questa politica che sembra non volere per nulla incidere sui metodi di produzione e consumo; dall’altro per salvare le tante aree dell’Italia e del mondo che già oggi subiscono le conseguenze dei cambiamenti climatici, per garantire la bellezza dei nostri paesaggi e la biodiversità, oltre a tutelare la ricchezza della nostra agricoltura in termini di qualità e quantità delle produzioni.

Essere in tanti a Milano quel giorno è perciò importante: dimostriamo che anche l’economia padovana, in particolare quella legata al settore primario, è pronta a firmare un contratto col Mondo e ad aderire volontariamente ai precisi impegni di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, ognuno con un occhio alle scelte della propria vita e della propria comunità.

Giorgio Piazza – Presidente Coldiretti Veneto
Daniele Toniolo – Presidente Cia Padova