Immigrazione, una politica crudele e ipocrita

Ci risiamo anche quest’anno. Martedì 14 marzo alle ore 14.30, presso 6.244 uffici postali in tutta Italia (circa 140 in provincia di Padova), è ripartita la lotteria crudele ed ipocrita ralativa all’accettazione delle domande di nulla osta per l’assunzione di lavoratori extracomunitari residenti all’estero.
Il sistema è crudele poiché molte speranze sono destinate ad essere disattese, difatti a fronte della distribuzione di un milione e 800 mila kit (moduli per la presentazione delle domande), 31.000 distribuiti nella sola provincia di Padova, sono disponibili 170 mila posti in tutt’Italia. Siccome per vincere questa sorta di perversa lotteria conta l’ordine di presentazione delle istanze le code presso gli uffici postali, rese più strazianti dall’abbassamento della temperatura, sono iniziate con giorni d’anticipo per quote che andranno esaurite in pochi minuti.
Ma il marchingegno è pure ipocrita. La legge Bossi-Fini, infatti, prevede che si richieda, e le richieste dovrebbero essere inoltrate solo dai datori di lavoro, il candidatoal paese di origine, l’assunzione nominativa di un lavoratore scelto sulla base della qualifica. Ma chi assumerebbe un lavoratore mai visto? In realtà tutti sanno che, nella gran parte dei casi, si tratta di lavoratori o lavoratrici, giunti in Italia clandestinamente, che già lavorano in nero e che, attraverso questa via, vengono regolarizzati.
Rispetto alle quote di quest’anno su 170.000 posti a livello nazionale, circa 20.000 sono stati assegnati al Veneto, 2.700 a Padova. Va detto che per ciò che concerne la nostra regione di tratta del doppio delle quote assegnate per il 2005, che erano state 10.226, di cui 8.583 a tempo determinato. Eppure non mancano le lamentele e le critiche (troppi, troppo pochi, mancano alcune figure ecc…), nonostante il fatto che la congiuntura economica, di certo, non sia favorevole.
Dov’è dunque il problema se non nelle cifre? I numeri, in realtà, denunciano l’insensatezza delle attuali politiche sull’immigrazione e l’assenza di una progettualità organica. Ormai il fenomeno migratorio è consolidato nel nostro paese e contrasta il costante calo demografico. Eppure il legislatore, per ragioni politiche, ha sempre dato risposte inadeguate. Riteniamo sia indifferibile una svolta.

Salvatore Livorno, segreteria provinciale Cgil