Caro Assessore,
era aprile del 2009 quando, primo fra tutti, hai messo la tua firma sotto il patto per l’ambiente, proposto da Legambiente, in occasione delle ultime elezioni comunali. Il patto che voleva essere uno strumento per segnalare alla cittadinanza quali erano i candidati più attenti alle questioni ambientali, e che quindi ne avrebbero fatto la centralità della loro azione amministrativa, conteneva soprattutto delle proposte in positivo, come ad esempio portare a 5.000 kw le installazioni di solare fotovoltaico di soli impianti domestici. O come quella di aumentare la raccolta differenziata in parallelo alla chiusura della prima linea dell’inceneritore all’avvio della terza (che sta partendo in questi giorni).
Ricordo per i non addetti ai lavori che mentre le prime due linee bruciano insieme 220 tonnellate di rifiuti al giorno, la terza linea, da sola, può arrivare a bruciarne altre 300.
Sono rimasto molto stupito, e con me immagino tutti coloro che ti hanno accordato la loro fiducia in virtù degli impegni elettorali, nel leggere alcune tue dichiarazioni in cui affermavi che la prima e la seconda linea non andavano chiuse. Eppure ti eri impegnato a batterti per la chiusura della prima linea. Un impegno, questo, preso non solo con Legambiente, ma con i cittadini padovani che ti hanno votato.
Ci siamo incontrati qualche giorno fa per chiarire, ma tu hai evitato di prendere una posizione chiara. Ma alla città servono scelte politiche chiare.
In molti hanno firmato il patto per l’ambiente. A tutti chiederemo conto di quella firma ma, ovviamente tu, che nel frattempo sei diventato Assessore all’ambiente, hai acquisito un maggior peso su queste questioni. Per questo sei il primo a cui chiediamo un chiarimento.
Hai dichiarato che non è necessario chiudere le prime due linee perché l’inceneritore di Padova dispone della la migliore tecnologia disponibile: ma questa è solo è la soglia minima e necessaria (ci mancherebbe!) e di certo di per sé non esclude eventuali rischi per la cittadinanza, come sottolinea la stesso studio di impatto ambientale e come dimostra lo studio che ha portato alla temporanea chiusura dell’inceneritore di Fusina.
Ma soprattutto non sarebbe compito dell’assessore all’ambiente quello di cercare di ridurre al minimo l’incenerimento – adottando il principio di precauzione – e di incentivare al massimo il riciclaggio (come per altro sottolineato dalla direttiva europea 98 sui rifiuti finalmente recepita dal Consiglio de ministri il 16 aprile scorso) ?
Inoltre raddoppiare l’inceneritore non finirà per farci importare i rifiuti di altre province e bruciarli a qualche km dal nostro centro storico, cosa a cui ti sei dichiarato contrario?
Andrea Ragona
Presidente Legambiente Padova