“Sanzionare chi entra in ZTL senza permesso ha come funzione principale far diminuire il traffico in centro e sulle circonvallazioni, ma i ricavi, che non sono la priorità dell’amministrazione, saranno per il trasporto pubblico” questo ha detto ieri sera l’assessore Rossi al seminario in sala Paladin organizzato da Assoutenti, Federconsumatori, Legambiente e FILT CGIL, confermando quanto già dichiarato un mese fa dal Sindaco.
“E’ importante che la priorità alla lotta all’inquinamento e per la tutela della salute abbia un corrispettivo adeguato in termini di risorse e finanziamenti per il trasporto pubblico, altrimenti inchiodato alle cifre irrisorie dei trasferimenti regionali fermi al 1996. Se questi soldi non vengono dalla Regione il Comune fa bene a ricavarli in altro modo – commentano Assoutenti, Federconsumatori, Legambiente FILT CGIL – Il modello di ZTL di Bologna paragonabile al nostro dopo alcuni mesi di funzionamento si è attestato su 400 infrazioni giorno. A Padova questo dato significherebbe avere a disposizione per il sistema del trasporto pubblico una cifra compresa fra i 5 e 6 milioni di euro annui. Finalmente risorse paragonabili per importanza alla drammaticità dell’emergenza inquinamento e alle aspettative di miglioramento del servizio da parte degli utenti”.
Soldi che possono servire a fare tre cose: pagare i costi di esercizio del tram che sono doppi rispetto a quelli di un autobus, avere le risorse per garantire che il rimanente servizio su gomma non venga ridimensionato, ma anzi portare tutte le linee esistenti ad una frequenza di 10′ ed incrementare i servizi urbani per i comuni di fascia suburbana che attualmente non vengono serviti adeguatamente.
Ivo Rossi ha anche dichiarato che aprirà un confronto vero nei prossimi mesi su due questioni strategiche: la revisione della rete e la razionalizzazione della sovrapposizioni SITA e APS.
Ripensare le linee che corrono in città è necessario in funzione del tram che fungerà da asse portante centrale; è una discussione che col supporto tecnico coinvolgerà associazioni, quartieri, lavoratori, utenti.
Ma è stata annunciata anche l’apertura di un confronto sugli scenari che lo studio commissionato alla società KPMG ha previsto in termini di razionalizzazione delle sovrapposizioni SITA e APS.
Teoricamente dallo studio emergerebbe che limitando le sovrapposizioni delle linee nelle fascia oraria di morbida si ottengono una media di 16 corse in più nelle fascie di punta per ciascuna radiale che collega Padova coi Comuni limitrofi. Ma dallo studio emergono anche aspetti negativi quali i costi per l’acquisto di nuovi mezzi, la riorganizzazione dei turni lavorativi, un minor confort per i passeggeri della periferia urbana nelle ore di tarda mattina. Tutti aspetti che devono essere discussi apertamente e condivisi. Finalmente il dibattito si apre in città e nelle aziende, a partire dallo studio ma anche dai dati ricavati dall’esercizio di una linea che verrà a breve modificata per sperimentare questo nuovo esercizio.
Di biglietto unico invece riparleremo fra 4 -5 anni. Infatti la Regione vuole realizzarlo su scala interprovinciale con tecnologia elettronica mentre nel frattempo la Provinica ha respinto la nostra proposta di avviarlo a livello locale tramite un biglietto cartaceo. Un atteggiamento miope, mentre dall’Ente che ha funzioni di Autorità di Bacino ci si aspetterebbe coraggio e definizione di obiettivi innovativi.
Ugualmente l’assessore Verza ha dato indicazioni su come investirà 1 milione di euro che la Regione Veneto ha messo a disposizione per la lotta al PM10 che ci lasciano perplessi: sostegno a 15 comuni di fascia A per non meglio precisati piani antinquinamento e km aggiuntivi di servzio extraurbano. Nessuna attenzione per la fascia più in crisi, quella urbana e suburbana, l’area metropolitana. Invece che sui servizi innovati ed ecologici come il tram il rischio è che ancora una volta assisteremo ad interventi a pioggia come l’incentivo alla rottamazione dei motorini dello scorso anno.
Assoutenti, Federconsumatori, Legambiente e FILT Cgil