Alì trasforma 12mila metri quadri di terreni agricoli alle porte di Abano
e ne vorrebbe altri 150mila a Granze. Troppo cemento in un territorio che soffoca
Quest’anno Alì aprirà un nuovo ipermercato alle porte di Abano Terme, costruito su 12.000 metri quadri di terreni agricoli. Secondo Legambiente Padova si tratta di una colata di cemento e asfalto impressionante, come si può osservare facilmente dalla direttissima per Abano o provenendo dalla Mandria. “È per rifornire più comodamente strutture come questa e altri 2-3 nuovi supermercati da aprire ogni anno, che Alì ora vorrebbe realizzare un ampliamento del suo magazzino di via Svezia a Padova, per farne un grande hub logistico che cancellerebbe altri 150mila metri quadri di terreni agricoli a Granze di Camin” denuncia l’associazione ambientalista per mezzo del suo Vicepresidente Sandro Ginestri
Legambiente cita il nuovo ipermercato di Abano criticando le associazioni di categoria padovane che fanno finta di non vedere il nesso tra il nuovo magazzino e i nuovi iper/supermercati, tanto che oggi sono addirittura a favore dell’hub di Alì, mentre qualche anno fa si opponevano all’Aliper di Abano. “Nicola Rossi di Confesercenti denunciava come nella provincia di Padova avessimo raggiunto i 538 mq di grande distribuzione organizzata ogni mille abitanti e fossimo prossimi a superare ogni record – osserva Ginestri – mentre Patrizio Bertin di Ascom si diceva convinto che non ci fosse bisogno di cementificare il territorio e dileggiava il curioso siparietto di chi si schiera contro i centri commerciali quando è all’opposizione, per poi diventare fautore delle grandi strutture di vendita quando è in maggioranza. Oggi invece, assieme a Confindustria, stanno addirittura a fare il tifo per il nuovo magazzino di Alì tanto da dichiarare che senza investimenti come questo Padova morirebbe. Come se il magazzino non cementificasse un’enorme quantità di terreni agricoli e non servisse a rifornire proprio quella grande distribuzione organizzata e quei centri commerciali che tanto criticavano.”
Dal canto suo Alì minaccia inevitabili ripercussioni dovute al necessario spostamento della sede logistica e di centinaia di collaboratori, se il Comune di Padova non approverà il suo progetto. “Eppure Alì non è certo destinata a chiudere i battenti se questo progetto non andasse in porto – commenta Ginestri. Anzi, negli ultimi anni ha comunque continuato a crescere ed ad aprire un paio di supermercati all’anno pur senza avere un unico magazzino centrale ma utilizzando magazzini separati. Se vorrà andarsene da Padova in caso di mancata approvazione del progetto sarà libera di farlo, ma si assuma almeno la responsabilità di voler spostare sedi e collaboratori perchè vuole aumentare ulteriormente i propri margini di profitto con un unico magazzino centrale realizzato altrove, a scapito dei lavoratori”. Una scelta non certo inevitabile se si hanno davvero a cuore gli interessi del territorio secondo Legambiente
“Per fortuna – conclude Ginestri – c’è anche chi non si è rassegnato allo strapotere di Alì e porta avanti una tenace battaglia in difesa di quel po’ di verde che ci è rimasto. Il Circolo Wigwam Il Presidio di campagna e del Comitato cittadini di Granze di Camin nei mesi scorsi hanno raccolto la solidarietà di migliaia di cittadini e di 40 associazioni locali.” Per sostenerli, sabato 11 maggio alle ore 16, Legambiente organizza la biciclettata Orme verdi, per corridoi verdi e blu, con partenza dal Parco Iris, simbolo dell’impegno cittadino contro il consumo di suolo, che terminerà proprio nei terreni su cui è progettato il nuovo hub logistico Alì di via Svezia. Chi vorrà potrà poi fermarsi ad assistere un dibattito organizzato da comitato Granze di Camin in piazza Beffagna alle ore 17, sulle ragioni del sì e le ragioni del no al progetto di ampliamento.