Gentili signori, nell’ultimo numero della rivista Ecopolis si sostiene a proposito delle posizioni da me tenute relativamente alla possibilità dell’attivazione di un laboratorio di progettazione partecipata per via Guizza quanto segue:
“Il Presidente di quartiere, invece di impegnarsi per giocare il proprio ruolo come catalizzatore nel coinvolgimento delle comunità locale, preoccupato di un ridimensionamento delle sue funzioni, ha risposto negativamente persino alla richiesta degli uffici comunali che chiedevano uno spazio in zona per aprire un atelier pubblico sul tema tram ed arredo urbano, asserendo che non si possono concentrare le esigue risorse del quartiere sul solo problema tram.”
Si tratta, in alcuni casi, di affermazioni assolutamente non vere, e in altri, di affermazioni soltanto parzialmente vere. Infatti:
1) Il sottoscritto su questa questione non ha mai abdicato al suo potenziale ruolo di catalizzatore e ne sono prova i numerosi incontri pubblici, le numerose riunioni di lavoro istituzionali e non a livello Comunale, a livello di Quartiere e di Maggioranza di Quartiere, che si sono svolte in questo anno di attività su questo argomento e a cui ho sempre partecipato (alcune volte anche alla presenza di alcune importanti figure di riferimento di Legambiente). Al contempo ne è prova la mia disponibilità, emersa più volte a livello di maggioranza, di istituire questo percorso partecipativo, nell’eventuale assenza di una proposta dell’amministrazione centrale, anche soltanto a livello di Quartiere.
2) Non ho risposto negativamente alla richiesta degli uffici comunali che chiedevano uno spazio in zona per aprire un atelier pubblico sul tema tram e arredo urbano. Come è risaputo le non molte sale date in dotazione ai Quartieri vengono utilizzate da un numero rilevante di associazioni e di gruppi. Da quando mi sono insediato ho avuto tra i miei primi obbiettivi il riordino e la migliore organizzazione di questi spazi con lo scopo di aprirli il più possibile a tutti coloro che fossero in grado di proporre iniziative di qualità e valore. In questo anno abbiamo ottenuto un certo incremento delle attività e delle associazioni presenti negli spazi del Quartiere. A me era stato chiesto l’uso esclusivo (sia di giorno che di notte e in modo continuativo) di uno spazio del Quartiere per un numero imprecisato di mesi. Io ho soltanto risposto la verità: il quartiere non possiede uno spazio da poter consegnare in modo esclusivo agli architetti che si sarebbero dovuti occupare della progettazione della riqualificazione di via Guizza. Ed è in modo particolare a questo proposito che ho parlato di risorse del Quartiere che non si possono concentrare esclusivamente sul problema Tram e riqualificazione di via Guizza. Peraltro ogni persona con un pò di senno sa che i problemi, le attività e gli argomenti di cui si deve occupare un Quartiere sono moltissimi e che anche i suoi confini sono ben più ampi della sola Guizza (sebbene anch’io risieda in quel rione), e quindi se ne dovrebbe dedurre anche la giustezza sostanziale di quell’affermazione, in modo particolare nel momento in cui dopo innumerevoli incontri dibattiti, richieste, riflessioni, si arriva, non per propria responsabilità, ad un punto morto.
3) Certamente io, al contrario di voi, come ho sempre apertamente ed ufficialmente dichiarato a tutti i miei interlocutori, non ho una posizione fideistica nei confronti della complessa materia della partecipazione. Questo non per la preoccupazione del ridimensionamento delle mie funzioni, ma piuttosto di quelle di tutto il Consiglio di Quartiere formato da 21 consiglieri democraticamente eletti e cittadini di questo Quartiere, di quelle delle 6 commissioni del Quartiere attualmente composte ciascuna da un minimo di 20 ad un massimo di circa 40 cittadini che hanno potuto aderire attraverso la partecipazione ad un libero bando di adesione, e che cercano di avere una visione complessiva del Quartiere e non come quella dei comitati in molti casi portatori di interessi esclusivamente particolari. Sono altresì preoccupato che si finisca anche col perdere quelle ricche e diversificate funzioni e possibilità dell’istituzione Quartiere, evidentemente a differenza di Legambiente, che, a mio avviso, forse senza accorgersene, con molte delle posizioni esposte nell’articolo di Ecopolis, sembra dare ragione al deputato Saia quando afferma che ormai i Quartieri non sono più indispensabili perchè oggi i cittadini si costituiscono in comitati e si rivolgono direttamente all’amminstrazione centrale. Queste mie perplessità comunque, che voglio continuare ad avere … almeno finchè le opinioni potranno essere libere, non sono mai state usate per rallentare od impedire l’eventuale costituzione di questo percorso partecipativo, così come non sono mai state di impedimento in passato e lo non saranno in futuro per un’attiva e diretta adesione mia e del Quartiere 4 a questo percorso di partecipazione. Infatti, per esempio, già da tempo si sta svolgendo il percorso di progettazione partecipata a proposito del parco di via dei Salici dove il Quartiere è stato presente fin dai primi momenti della sua istituzione organizzativa.
4) Ad oggi l’articolo di Ecopolis sembra comunque essere una vera ed ulteriore ingiusta beffa perchè, carico di molte accuse in molti casi particolarmente ingiuste, arriva a distanza di quattro giorni dalla comunicazione ufficiale al Quartiere in cui l’Assessore alla Partecipazione ci ha dichiarato di aver istituito un bando per la definitiva organizzazione di questo percorso di partecipazione. Di tale notizia ho informato lo stesso giorno sia la maggioranza del Quartiere, sia il Comitato Parco Guizza. Il giorno seguente l’informazione è stata poi estesa agli attuali componenti dell’opposizione in Quartiere.
Cordiali saluti.
Luca Luciani, Presidente del C.d.Q. 4 Sud-Est
Rispetto a questa replica rimane un fatto: che una sala per l’atelier degli architetti in quartiere non è stata trovata, seguendo una scala di priorità differenti dalle nostre e quella di molti abitanti della Guizza.
Noi che sosteniamo l’eliminazione dei Consigli di Quartiere? Non è proprio la nostra opinione, anzi pensiamo che i processi partecipativi come i laboratori siano una delle strade per ri-dare importanza ai quartieri, come è successo in quei municipi dove hanno deciso di praticare decentramento e cessione di alcuni poteri. Nel documento “Partecipare la città” scritto da molte associazioni e fatto proprio dal centrosinistra in campagna elettorale mettevamo insieme pratiche participative e riforma dei quartieri. Proponevamo la delega ai Quartieri di nuove funzioni e poteri (cfr. Ecopolis numero 1, La partecipazione è un diritto) mentre oggi sono schiacciati tra l’essere camera di decopressione delle lamentele e luogo di pareri consultivi e mai vincolanti. Due “riforme” amministrative da tenere insieme.
Con immutata stima per chi nei quartieri si impegna e opera, Andrea Nicolello-Rossi