La Regione Veneto ha organizzato nei mesi di maggio e giugno di quest’anno una serie di incontri tematici di consultazione sul Documento Preliminare al PTRC – Piano Territoriale Regionale di Coordinamento e sulla Relazione Ambientale (documento preliminare rispetto al vero e proprio Rapporto Ambientale, previsto dalla procedura di VAS – Valutazione Ambientale Strategica), adottati dalla Giunta Regionale con propria deliberazione del 7 agosto 2007. Il livello di elaborazione dei documenti adottati consente in realtà solo un giudizio di massima sulla completezza delle analisi effettuate, sulla significatività e coerenza degli obiettivi strategici individuati, nonché sulle metodologie e procedure adottate. Come precisa infatti la stessa Relazione Ambientale, «…l’analisi puntuale degli effetti del piano è rinviata ad una fase successiva all’individuazione puntuale delle azioni di progetto e degli interventi localizzati di attuazione (progetti strategici) del piano stesso». Risulta quindi rinviata alla successiva fase del Rapporto Ambientale anche «…la valutazione tra alternative di Piano e – a maggior ragione – l’indicazione di misure per il monitoraggio e gli interventi correttivi degli effetti»: aspetti che la Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno del Parlamento Europeo e del Consiglio ritiene fondamentali per la redazione della Valutazione Ambientale Strategica. Questa lacuna deve esser colmata per evitare di inficiare la validità del progetto di P.T.R.C..
Nel merito del documento ci soffermiamo, in particolare, sulla sintesi rappresentata dalla matrice denominata “PTRC – Sistema degli obiettivi”, che individua le principali aree tematiche (uso del suolo, biodiversità, energia, risorse e ambiente, mobilità, sviluppo economico, crescita sociale e culturale) ed i connessi obiettivi ed azioni strategiche. Si tratta, in generale, di obiettivi e azioni condivisibili, che rispecchiano indicazioni e linee strategiche da tempo formulate dalla comunità internazionale (in particolare dalla Comunità Europea) per introdurre elementi di sostenibilità ambientale e sociale nei meccanismi dello sviluppo territoriale ed economico. Ma come far sì che questo elenco di principi e strategie non si traduca semplicemente in una generica dichiarazione di buone intenzioni? E come verificare la coerenza tra detti principi ed i concreti progetti di salvaguardia e d’interve nto che verranno definiti dal PTRC o la coerenza degli indirizzi assunti con le politiche ed i programmi che – in attesa del piano – Regione ed enti locali stanno effettivamente attuando o mettendo in cantiere?
A questo fine ed al fine di consentire l’effettivo monitoraggio “in corso lavori” della sostenibilità del piano, ci sembra essenziale procedere nella definizione e quantificazione di obiettivi misurabili attraverso opportuni indicatori. Solo così, infatti, si potranno rendere trasparenti e comprensibili anche ai “non addetti ai lavori” le scelte di piano e si potrà valutare se le reali trasformazioni territoriali indotte corrispondono alle strategie indicate, intervenendo se necessario con opportunicorrettivi. Le osservazioni presentate da Legambiente Veneto e dall’Associazione per la Salvaguardia Idraulica del Territorio Padovano e Veneziano, consultabili cliccando qui, rappresentano un primo contributo per l’adeguamento del PTRC a tali finalità . Sarà comunque necessario tornare sull’argomento e a ciò si invitano tutte le persone e le associazioni interessate a consultare gli atti della Regione nel sito www.ptrc.it.
La Redazione di Ecopolis