LISCIO COME L’ OLIO IL VIAGGIO DIMOSTRATIVO DEL PRIMO TRENO ITALIANO A OLIO VEGETALE
Grande successo del biotreno

È andato bene il viaggio inaugurale di quello che sarà ricordato come il primo treno italiano spinto a biocarburanti: il treno speciale Oriago-Pontelongo, sulla linea Venezia – Adria, ha percorso senza intoppi i 25 km che separano le due cittadine venete correndo con il consueto motore diesel, ma alimentandolo ad olio di girasole.

L’iniziativa, nata nel quadro della festa “VolerBene all’Italia” che celebra oggi la sua terza edizione nei 1500 comuni aderenti sul territorio nazionale, e 76 mel veneto (vedi scheda) ha visto la presenza di decine di passeggeri volontari e di curiosi in attesa alla stazione, che hanno annusato sorpresi il caratteristico profumo di patatine fritte emesso dai motori ad olio.

Il treno è arrivato a fine corsa, nel piazzale antistante lo storico zuccherificio della cittadina della saccisica, in perfetto orario e si fermato davanti alle presse del girasole e alla “stazione di  rifornimento” volante approntata per l’occasione sul piazzale: il serbatoio a bordo del treno è stato riempito con l’olio identico a quello ottenuto sul posto dalla spremitura.

“È un iniziativa senza precedenti che segna un prima e un dopo nel mondo dei biocarburanti nel nostro paese” commenta Davide Sabbadin, responsabile regionale energia di Legambiente “per la prima vo0lta abbiamo dimostrato come sia facile, economico e quasi banale portare i biocarburanti nella quotidianità delle persone, attraverso un mezzo ecologico e familiare quale il treno. Inquinamento atmosferico, approvvigionamento energetico e trasporto pubblico trovano una sintesi in questa iniziativa. Ci aspettiamo che la Regione, competente nelle tre materie, dia un fattivo contributo allo sviluppo dell’iniziativa, per fare in modo che a breve “la vaca mora” possa correre stabilmente solo con olio vegetale ricavato dai campi veneti”

Alla cerimonia era presente anche Elsa Bigai, direttore regionale veneto di Coldiretti , che ha fortemente sostenuto l’iniziativa appoggiandola fin dall’inizio e ha fornito il carburante: “siamo contenti che dopo il trattore e il motoscafo, un altro mezzo di locomozione abbia dimostrato la fattibilità tecnica dell’impiego dei biocarburanti italiani. Trazione agricola, Navigazione e Trasporto ferroviario sono tre ambiti in cui potremmo introdurre rapidamente e con grande beneficio economico ed ambientale i biocarburanti, così come ci chiede di fare anche la UE. Per fare andare questa linea ferroviaria tutto l’anno con olio vegetale” continua Elsa Bigai “bastano 770 ettari: ce ne sono già oggi molti di più coltivati a girasole nella nostra regione: si tratta di fare filiera e organizzare il conferimento e, soprattutto, di superare le difficoltà tributarie che ostacolano la piena liberizzazione dell’uso di questi carburanti.”

Anche Sistemi Territoriali Spa, l’azienda che gestisce la linea ed è proprietaria del treno ha aderito con convinzione all’iniziativa, dichiarandosi disposta a lavorare perché questa sperimentazione possa diventare una realtà continuativa e un esempio per le ferrovie nel nostro paese “L’evento di oggi è importante perché rafforza il ruolo positivo del trasporto pubblico locale in quest’area“ commenta Gianmichele Gambato, presidente della Società “evidenziandone il carattere di rispetto dell’ambiente e di rapporto conil territorio; Auspichiamo di poter presto passare a biocarburanti le  nostre motrici, ma per fare questo abbiamo bisogno di verificare la fattibilità tecnica e soprattutto portare il biocarburante al costo attuale del gasolio, attarverso una politica fiscale che ci aiuti. Su questo speriamo che la regione e il governo possano adoperarsi positivamente”.

Coldiretti e Legambiente hanno poi presentato una scheda dei benefici ambientali dell’impiego dell’olio vegetale nella linea in questione, e a livello nazionale (allegata). Spicca la piena biodegradabilità del carburante (in soli 21 giorni) l’assoluta mancanza di inquinanti solforosi, il forte abbattimento di PM10, polveri e fumi, il bilancio neutro nelle emissioni di CO2.

Proprio il mancato aumento della CO2 è il motivo di maggiore spinta secondo Legambiente “con l’Italia in ritardo del 18% rispetto agli obiettivi del protocollo di Kyoto” ha concluso Sabbadin “è importante che anche il settore trasporti, da sempre il più difficile da controllare, dia il suo contributo per contrastare l’effetto serra e raggiungere gli obiettivi prefissati: i biocarburanti sono una strada maestra in questo senso”.

Allegata: tabella performances ambientali biotreno