Con l’entrata in vigore del piano regionale antismog dal 2005 scende in campo la Provincia. Legambiente:”Da palazzo Santo Stefano ci aspettiamo nulla di meno del massimo possibile”
Nel 2004, per la prima volta da quando viene monitorato a Padova, il Pm10 non aumenta, ma per il quarto anno consecutivo supera abbondantemente tutti i limiti di legge. Tutti i dati sono visibili nel nuovo sito di Legambiente, dedicato al Pm10 a Padova, da oggi attivo: http://www.legambientepadova.it/smog
La media annuale del Pm10 a Padova nel 2004 risulta essere di 56 microgorammi per metrocubo d’aria, diminuendo di 4 microgrammi rispetto ai 60 del 2003, e tornando sostanzialmente ai livelli del 2002 che registrò una media annuale di 57 microgrammi. Vedi tabelle 1 e 2 in allegato. Purtroppo siamo ancora lontanissimi da quel limite di legge annuale di 40 microgrammi che non è certo la soglia di sicurezza (è scientificamente provato che non c’è una soglia sotto cui le polveri sottili non producono danni alla salute – vedi box 1 in allegato) ma che è per legge il traguardo che Comuni capoluogo avrebbero dovuto raggiungere entro il 1 gennaio 2005. Padova, non ci è neanche lonatanamente vicina. Anche per quanto riguarda l’altro limite di legge, quello giornaliero, fissato in 50 microgrammi le cose vanno malissimo: siamo lontanissimi dal numero di giorni in cui per legge, e per la tutela della salute, è accettabile superare il limite in un anno: per non più di 35 giorni! Dalla prossima settimana dovrebbero riprendere la targhe alterne. Ma il condizionale è d’obbligo perché dal 21 dicembre scorso è esecutivo il Piano regionale per la tutela è il risanamento dell’aria. Cosa che comporta alcune novità: aumento del numero dei Comuni in cui attuare i provvedimenti antismog e coordinamento degli stessi affidati alle Province. Non è chiaro, quindi, cosa succederà adesso. Legambiente si sta attivando non solo perché le Province partano immediatamente, ma anche perch&e acute; non tornino indietro rispetto alla “Carta Padova. E’ importante che estendano subito le targhe alterne ai tantissimi altri Comuni inquinati quanto i Capoluoghi. Infatti il Piano regionale accoglie, almeno in teoria, quanto sempre sostenuto da Legambiente: rendere più efficaci i provvedimenti contro il PM10 adottandoli in aree territoriali molto più ampie delle attuali. In aree troppo limitate, sono poco incisivi.