Ci troviamo martedì 21 marzo alle 18.00 alla sala ex Dazio Barriera Saracinesca, in riviera Paleocapa 98 per parlare di difesa dei beni culturali e del paesaggio. Perché? Perché l’ultimo governo ha prodotto una rottura terribile rispetto ai criteri plurisecolari che dovevano tutelare il patrimonio storico-artistico e paesaggistico cioè beni pubblici, quindi di tutti e fruibili da tutti. Ma pochi sanno del disastro prodotto in questi ultimi anni.
Invece oggi l’idea cardine di “interesse generale” e di “inalienabilità” è stata indebolita, quasi sradicata a favore di interessi individuali e clientelari. Il Ministero dei Beni Culturali è allo sbando con un taglio sugli stanziamenti del 25%, con uno smantellamento di quasi il 50% delle Soprintendenze. Funziona lo spot che i beni contano solo se produttivi con la Patrimonio S.p.a., i musei vengono privatizzati e i parchi commercializzati.
I fondi provenienti dalle estrazioni del lotto voluti come contributo straordinario per i restauri finiscono per pagare le carte delle fotocopiatrici e le bollette delle pulizie delle sale. Infine la maggioranza ha approvato il progetto di legge urbanistica di Maurizio Lupi fondato sull’abbandono di ogni pianificazione regionale e comunale. Siamo rovinati dai condoni, dalle sanatorie e dagli abusi.
Il territorio italiano emerge per la speciale intensità e capillarità della diffusione del patrimonio culturale e paesaggistico sul territorio per un modello senza pari di conservazione contestuale. Noi siamo moralmente tenuti a non disperdere questo patrimonio di bellezza che è la nostra identità culturale. E solo questo patrimonio può garantire all’Italia un futuro, capace di competere con la globalizzazione al ribasso della forza lavoro, della qualità dei prodotti e di non temere “delocalizzazioni”.
Tutela-Gestione-Valorizzazione- Fruizione: è questo il continuum che garantisce il “bene comune” nell’interesse di tutti.
Ripartiamo dall’articolo 9 della nostra Costituzione perché proprio dal principio di tutela possano scaturire precise garanzie per il futuro, evitando che qualsiasi maggioranza di governo ne indebolisca i valori collettivi sfuggendo a qualsiasi confronto democratico.
Dopo una mia brevissima introduzione ci aiuteranno ad approfondire il tema: Titti Panajotti, presidente Italia Nostra Padova; Elio Franzin, presidente Amissi del Piovego; Andrea Colasio, componente commissione cultura della Camera.
Roberta di Luca, Legambiente Padova