In occasione dell’inaugurazione di una parte del parco del Basso Isonzo, Legambiente tiene a ricordare che “quanto sta nascendo è ben diverso dal grande progetto unitario di parco urbano elaborato dagli architetti Castelnovi e Thomasset, quando assessore al verde era l’architetto Luisa Caimani. E’ fuoriluogo – dichiara Lucio Passi portavoce di Legambiente Padova– la retorica del ‘più grande parco urbano del Veneto’ usata dai nostri Amministratori, cosa per altro falsa.
Legambiente non dimentica la battaglia sostenuta per anni, insieme a WWF e Comitato Basso Isonzo per impedire che l’area destinata a parco dal PRG di Piccinato – un milione di metri quadrati – fosse fortemente edificata e frammentata. Legambiente non dimentica nemmeno la promessa di Zanonato, durante la campagna elettorale del 2004, di ritirare la variante urbanistica elaborata dalla giunta Destro. Promessa poi non mantenuta, il che comportò la concessione del permesso ai privati di edificare nell’area del Basso Isonzo per 87.000 metri cubi, cubatura che si aggiungerà alla già cospicua volumetria esistente.
L’entità della nuova edificazione prevista e la localizzazione degli interventi hanno trasformato il progetto originario in uno spezzatino, ben lontano dal grande polmone verde di cui una città di oltre 200mila abitanti avrebbe bisogno. Apprezziamo che una parte del futuro parco si destinata all’agricoltura urbana, in collaborazione con cooperative ed associazioni serie ed importanti, ma questo non cancella la realtà del radicale stravolgimento del progetto del parco.
Quanto alla retorica sul più ‘grande parco urbano del Veneto, per amor di precisione ricordiamo che il Parco S.Giuliano di Mestre è circa undici volte più ampio di tutto il parco del Basso Isonzo (anche se dovessero essere completati tutti gli stralci previsti). Anche il Parco dell’Adige, a Verona, è almeno tre volte più grande, conclude Passi.”