NUOVO PIANO ANTISMOG DELLA REGIONE
Una bufala mentre il Pm10 da inizio anno supera il limite un giorno su due

Rischia di essere l’ennesima bufala della Regione Veneto il nuovo piano antismog che ha dovuto raffazzonare in fretta e furia di fronte alla sonora bocciatura della Commissione Europea del precedente. A dichiararlo e Lucio Passi, della Segreteria Regionale di Legambiente Veneto.

 

Manco a farlo a posta il piano non prevede interventi e finanziamenti sul settore che più degli altri è responsabili delle emissioni di polveri sottili, quello dei trasporti, delegando agli interventi già in atto (sistema metropolitano ferroviario e Passante, autostrade) il potere taumaturgico di risolvere il problema. Quindi nessun cambio di rotta per quanto riguarda la gestione della mobilità, lasciando crescere al ritmo del 2% l’anno il trasporto di persone e merci su auto furgoni e camion, crescita favorita proprio dagli interventi infrastrutturali  che continuano ad insistere sulla viabilità stradale.

 

Quando all’inserimento di tutti i comuni veneti sotto i 200 metri in fascia A,  è semplicemente un atto dovuto, da anni richiesto da Legambiente. Il vero problema è, quali saranno gli interventi obbligatori per i comuni in fascia, un nodo per ora non risolto ma che considerando gli atteggiamenti fin qui avuti dalla regione, probabilmente porterà a provvedimenti inutili e di facciata. Il piano invece interviene dove c’è né meno bisogno (riscaldamento, incentivi per il parco veicolare…)

 

Legambiente ricorda che l’emergenza Pm10 è tutt’ora in corso. Ad oggi, contro i 35 giorni del superamento limite di giornaliero 50 microgrammi per metrocubo d’aria consentiti dalla legge, Verona ne ha collezionati già 101, Padova 83, Vicenza 82, Venezia-Mestre 76, Rovigo 57, Treviso 54 e Belluno 37. Una situazione che non migliora dell’inizio di questo  decennio.