Legambiente accoglie con favore la notizia della nascita di un Osservatorio Ambientale sull’inceneritore di San Lazzaro, finalizzato a raccogliere i dati delle emissioni prodotte dall’impianto e ne studi le ricadute sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Da tempo infatti l’associazione ambientalista chiede che vengano fatte delle analisi approfondite sugli effetti dell’impianto, che ha appena aperto la terza linea.
“Ma – avverte Sandro Ginestri, Coordinatore di Legambiente Padova – concentrare tutte le attenzioni solo sull’inceneritore rischia di produrre una politica zoppa nella gestione dei rifiuti perché serve attivare da subito anche un servizio di raccolta porta a porta, per arrivare a differenziare almeno il 65% dei rifiuti come previsto dalla legge e potere così chiudere la prima linea dell’inceneritore. Bisogna studiare gli effetti dell’incenerimento ma parallelamente è assolutamente necessario aumentare la differenziazione dei rifiuti recuperando i materiali prima di bruciare gli scarti, altrimenti ci troveremo a scoprire quanto inquina l’inceneritore senza avere alternative per tutelare la salute dei cittadini. A Padova la raccolta differenziata è bloccata da anni su valori del 40%, quando in altre realtà simili come Torino o Salerno si sono avuti invece aumenti sostanziali di riciclaggio grazia al porta a porta. Da tempo esiste il progetto per l’avvio del porta a anche nei quartieri di Padova, proprio a partire dal 3. Chiediamo all’Assessore all’ambiente del Comune e alla Presidente del Quartiere 3, di impegnare l’Osservatorio anche sulla progressiva estensione del porta a porta su tutto il territorio cittadino.”