Da domenica scorsa l’ozono supera o eguaglia ininterrottamente la soglia di attenzione prevista dalla legge (Decreto legislativo n. 183 del 21 maggio 2004). Si tratta di 180 microgogrammi per metro cubo d’aria, soglia oltre il quale vi è un rischio per la salute umana, in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione e raggiunto il quale la autorità debbono occorre comunicare al pubblico una serie dettagliata di informazioni inerenti il luogo, l’ora del superamento, le previsioni per la giornata successiva e le precauzioni da seguire per minimizzare gli effetti di tale inquinante. Mercoledì 26 l’ozono ha addirittura sfiorato la soglia di allarme 239 microgogrammi per metro cubo d’aria contro i 240 che sono il limite di legge che segnala che la situazione è particolarmente critica.
Nel 2004, durante tutto l’anno a Padova furono registrati 20 superamenti della soglia di attenzione, lo stesso numero di superamenti che sono stati registrati ad oggi, mentre l’estate, il periodo più favorevole per la formazione dell’inquinante, è assai lontana dal finire.
Per legge autorità responsabili della salute pubblica sono tenute ad informare capillarmente i cittadini delle concentrazioni raggiunti dai livelli di ozono, le previsioni ed evoluzione probabile delle concentrazioni, durata; aree interessate; e soprattutto i soggetti interessati e le precauzioni da indicazioni e precauzioni da adottare: evitare sforzi fisici all’aperto, tenere il più possibile a casa anziani e a bambini. L’ARPAV fa la sua parte con il sito dove è possibile seguire l’evolvere della situazione, ma ci sembrano assenti le altre autorità sanitarie, che dovrebbero provvedere ad una informazione attiva che raggiunga capillarmente la cittadinanza – conclude Legambiente.