OZONO SOPRA I LIMITI DA CINQUE GIORNI E PM10 DA DUE

E’ ancora allarme ozono a Padova, che da che giovedì 14 ha superato ininterrottamente il limite di legge (180 microgrammi per metro cubo), con una punta a 231 Domenica. Legambiente ricorda la necessità di una incisiva e rapida informazione ai cittadini alle persone di prendere tutte le misure di prevenzione.
Insieme all’Ozono si è fatto nuovamente minaccioso il Pm10, superando il limite di legge 50 microgrammi Sabato (55) e domenica (57).
Oltre ai disturbi e ai danni alle funzionalità ed all’apparato respiratorio che Ozono e Pm10 separatamente causano in queste quantità, in sinergia li aggravano ed aumentano il rischio di disturbi e danni cardiovascolari.
La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita), deteriora i materiali e riduce la visibilità.
Tra gli effetti "acuti" si annoverano le irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e all’apparato respiratorio, malditesta, senso di pressione sul torace, tosse, diminuzione della capacità battericida polmonare.
L’ozono, in sostanza infiamma, l’apparato respiratorio in generale. Questo permette al Pm10 di agire con più aggressività moltiplicando gli effetti dannosi per la salute.
Le conseguenze "croniche", derivanti cioè da una lunga esposizione a basse concentrazioni di ozono sono: fibrosi, effetti teratogeni, effetti sulla paratiroide e sul sistema riproduttivo.
In caso di sforzi fisici l’azione irritante risulta più intensa e le prestazioni fisiche possono diminuire.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la funzione respiratoria diminuisce in media del 10% nelle persone sensibili che praticano un’attività fisica all’aperto se la concentrazione dell’ozono nell’aria raggiunge 200 µg/m3.