Padova, qualità dell’aria preoccupante. A bordo del Treno Verde l’analisi e le proposte di Legambiente

L’arrivo del Treno Verde alla stazione di Padova ha rappresentato l’occasione per Legambiente Veneto di , con particolare riferimento all’inverno appena giunto al termine.

Se n’è parlato stamane, a bordo della quarta carrozza, con Simone Nuglio, portavoce del Treno Verde, Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, Piero Decandia, direttore di Legambiente Veneto, Lucio Passi, responsabile politiche antismog del Circolo Legambiente di Padova, Giulia Diomede, responsabile vendite Divisione Passeggeri Regionale di FSI e Anna Manzone, responsabile Circolazione Area Venezia – Trieste di RFI.

Dopo la presentazione delle buone pratiche del veneto avvenuta venerdì, oggi a bordo del convoglio ambientalista si è discusso a proposito della qualità dell’aria e dell’inquinamento atmosferico, particolarmente accentuato in Veneto come in tutta la pianura Padana. L’Agenzia Europea per l’Ambiente stima in oltre 80 mila i decessi prematuri dovuti proprio alla qualità dell’aria che respiriamo. La maggiore causa di emissione di pm10 nelle città è decisamente il traffico veicolare, dato confermato dall’analisi INEMAR, che analizza le emissioni primarie di inquinanti per ogni comune.

A tal proposito la situazione di Padova non è affatto positiva: “Si è trattato dell’inverno peggiore dell’ultimo decennio – ha affermato Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente Padova – Attualmente Arpav fornisce i dati valicati di due stazioni di rilevamento situate in città, all’Arcella e a Granze, mentre quella della Mandria è silente dal mese di ottobre dello scorso anno. Ebbene dal 1 gennaio al 21 marzo a Granze si sono verificati 46 superamenti del limiti di legge giornaliero, ed all’Arcella 44. Possiamo affermare che l’inquinamento medio della città sta nel mezzo: l’aria, più di un giorno su due è risultata inquinata al di sopra del limite di legge”.

“Il limite per il Pm10 – ha ricordato Passi – è di 50 microgrammi per metro cubo d’aria da non superarsi per più di 35 giorni all’anno. Se confrontiamo l’inverno appena terminato con gli anni precedenti notiamo che è stato il peggiore. Nel 2018 i superamenti furono 33 sia a Granze che all’Arcella. Nel 2017 a Granze 44 ed all’Arcella 42. Nel 2016 29 e 33, nel 2015 39 in entrambe le centraline, nel 2014 nelle due stazioni sono stati registrati 27 superamenti, nel 2013 24 e 29, nel 2012 36 all’Arcella e nel 2011 25 (il dato per Granze non è disponibile). Per il 2010 dati del periodo non disponibili”.

Nel corso dell’incontro l’associazione ambientalista ha formulato una serie di proposte al Comune di Padova: “Ora che le parziali limitazioni del traffico stanno per concludersi, a maggior ragione chiediamo all’Amministrazione Comunale di varare con urgenza i provvedimenti strutturali necessari – ha affermato Passi – Si tratta di un mix di provvedimenti per diminuire l’uso preponderante del mezzo privato, oggi utilizzato in maniera esorbitante per il 58% degli spostamenti quotidiani in città, sottolineando come sia indispensabile puntare alla politica della sosta, sul potenziamento del servizio pubblico aumentando le frequenze e aumentando la velocità commerciale, puntare sulla ciclabilità con l’introduzione della zona a ciclabilità diffusa in tutto il centro e con l’adozione di un PUMS lungimirante che miri a ridurre sotto il 30-35% gli spostamenti con l’auto privata”.

“La situazione in regione è drammatica – ha sottolineato Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – l’accordo di bacino padano non è sufficiente in quanto non è stato in grado di ridurre il fenomeno, sono altresì necessarie misure strutturali di pianificazione regionale che attualmente sono latitanti, è necessario potenziare il trasporto pubblico locale, il trasporto su ferro, la micro-mobilità e la sharing mobility. Diventa sempre più evidente come le morti premature, che ogni anno avvengono nel nostro Paese, siano originate anche da una responsabilità politica che ha dimostrato poco impegno e colpevole disattenzione negli ultimi decenni”.

Nel pomeriggio le carrozze-mostra saranno aperte al pubblico (dalle ore 16 alle ore 19), mentre alle 16 in Piazza della Frutta ci sarà il flash mob di Legambiente “No allo smog”. La seconda giornata del Treno Verde a Padova verrà conclusa dalla conferenza “Le potenzialità della mobilità ciclabile”, prevista a bordo per le ore 17.

Domenica 24 marzo il convoglio ambientalista si congederà dal Veneto con una biciclettata alle ore 10. Il ritrovo è al parco Cavalleggeri. La biciclettata partirà dall’ex caserma Prandina, oggi parcheggio temporaneo, e attraverserà il centro per poi arrivare in stazione. Le carrozze-mostra del Treno Verde saranno aperte al pubblico dalle 8:30 alle 14.

L’obiettivo del treno è sensibilizzare la cittadinanza e valutare l’esposizione all’inquinamento atmosferico, spesso inconsapevole, a cui i cittadini sono sottoposti quotidianamente. Dopo la tappa veneta, il viaggio del Treno Verde prosegue verso Genova. A bordo ci saranno come sempre le migliori esperienze italiane impegnate sul fronte della sostenibilità ambientale, come il consorzio Ecopneus, partner principale del Treno Verde; i partner sostenitori Enel X e Ricrea; i partner BoschIterchimica, Montello, Valorizza (brand di Sma e Gemmlab); i partner tecnici Con.Tec, Ecoplus, 100% Campania – Formaperta e come le esperienze dei partner start up Lime e Movecoin. Media partner del tour del convoglio ambientalista sono la Nuova Ecologia e QualEnergia. Gli allestimenti delle carrozze sono stati curati, invece, dall’Accademia delle Arti e nuove tecnologie di Roma.

Ufficio stampa Treno Verde: +39 349 197 95 41 – trenoverde@legambiente.it

Il Treno Verde è una campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare