La vicenda della villa dell’on. Filippo Ascierto a Turri di Montegrotto, nel Parco Regionale dei Colli Euganei, ci fornisce l’occasione per fare alcune riflessioni sul paesaggio, tema che raramente viene indagato nelle sue molteplici implicazioni. (…) Il paesaggio è la memoria visiva delle comunità, è l’elemento che più contribuisce a connotare la loro identità, che le rende uniche e assolutamente originali. Elemento prezioso che quindi deve essere tutelato con intelligenza e assiduità all’interno del naturale processo di trasformazione, salvaguardandone gli elementi qualificanti. (..)
Per dare la misura dell’abisso clamoroso che in Veneto continua a separare i proclami politici dalle scelte concrete basti pensare alla Legge regionale n. 4/2008 e alla appena promulgata Legge regionale n. 30 del 23.12.2010, che allargano incredibilmente la possibilità edificatoria in territorio agricolo, considerato ormai più come zona di espansione edilizia che come risorsa economica legata all’agricoltura e al turismo, e tanto meno come segno secolare dell’identità veneta. Se non bastasse, la Regione ha voluto estendere queste leggi perfino ai Parchi Regionali, vale a dire a quelle limitate porzioni del territorio, come il delta del Po, le Dolomiti, i Colli Euganei, ecc., che, per le loro qualità eccezionali, la Regione stessa aveva in passato ritenuto di dover tutelate con particolari disposizioni.
Ci si domanda adesso come sia concepibile applicare, in modo assolutamente automatico e acritico, anche in questi contesti straordinari, nel nostro caso nei Colli Euganei, una normativa già in sé assai criticabile e deleteria, quale quella che nelle aree agricole consente, a chiunque, di ampliare qualsiasi volume edificato fino ad una cubatura di mc 800, con il risultato che si può trasformare una casetta bracciantile (due stanzette a piano terra) di mq 32 in una villa di mq 266, cui, ovviamente si possono aggiungere tutti i vani interrati che si desiderano. (..)
L’on. Ascierto è intervenuto in quel bene comune che è il paesaggio dei Colli Euganei, trasformandolo in modo non positivo: non solo è stato demolito un manufatto caratteristico, ma in sua vece è stata imposta una tipologia totalmente estranea ai luoghi e in evidente contrasto con le normative edilizie vigenti, che prevedono esplicitamente che gli ampliamenti siano almeno “eseguiti nel rispetto integrale della tipologia originaria” (art. 44, c. 5, LR 11.2004). Basta confrontare le immagini dell’edificio abbattuto con quelle del nuovo per trarre le inevitabili amare conclusioni.
Estratto della lettera della presidente di Italia Nostra curato dalla redazione di Ecopolis. Per leggere il testo integrale clicca qui
Maria Letizia Panajotti – Presidente Italia Nostra