Legambiente e Amissi del Piovego oggi hanno organizzato il primo “Parking Day” padovano per rilanciare la campagna Salviamo il Paesaggio dalla cementificazione e per chiedere al Comune di Padova precisi impegni.
Parking Day nasce nel 2005, quando uno studio dell’arte e design a San Francisco ha convertito temporaneamente un stallo per il posteggio in parco pubblico nel centro della megalopoli. Da allora Parking Day è diventato un movimento globale in cui associazioni e cittadini creano o propongono nuove forme di utilizzo del territorio (urbano ed extraurbano) per finalità ambientali e sociali. Il territorio come bene comune, dunque.
A Padova oggi Legambiente e Amissi del Piovego hanno trasformato alcuni parcheggi in via Matteotti in un parco lillipuziano: una provocazione per dire che anche nella nostra città si cementifica troppo a scapito di verde e territorio e chiedere un riduzione dell’edificazione prevista nei prossimi anni
Negli ultimi 30 anni un quinto d’Italia è stata cementificata: 6 milioni di ettari. Ci sono 10 milioni di case vuote, eppure si continua a costruire. In particolare, oltre al paesaggio si stanno perdendo per sempre i suoli fertili. Una sistematica distruzione di risorse che vede la Regione Veneto in prima fila, seconda solo alla Lombardia.
Per fermare lo scempio si è costituito il Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio di cui fanno parte 400 organizzazioni, tra cui Legambiente e Amissi del Piovego, operante anche Padova.
“Ai tutti i Sindaci italiani – spiega Sergio Lironi Presidente Onorario di Legambiente Padova – dal Forum è arrivata la richiesta di censire le abitazioni e i fabbricati industriali vuoti, sfitti o non utilizzati, e i terreni ancora liberi, ma destinati all’edificazione. Il Comune di Padova ci ha risposto con dati vecchi più di 10 anni, ma comunque già sappiamo che in città ci sono migliaia di case vuote, oltre settemila sono in vendita.
Stiamo sostenendo il censimento con una raccolta di firme tra i cittadini che ha già raccolto 1500 firme. Alla quale ne abbiniamo un’altra per creare un Parco agricolo e paesaggistico esteso a tutto il territorio compreso tra la Brenta e il Bacchiglione, una grande “cintura verde” interessante tutti i Comuni della Comunità metropolitana padovana.
Chiediamo al Comune di Padova di fornirci i dati aggiornati del consumo di suolo (abitazioni e i fabbricati industriali vuoti, sfitti o non utilizzati, e i terreni ancora liberi, ma destinati all’edificazione) e di valutare seriamente una moratoria nell’edificazione, seguendo l’esempio dei comuni più virtuosi, quali quelli di Udine e di Desio, che hanno tagliato un milione di metri cubi dai loro piani regolatori. Il PAT (il nuovo piano regolatore) di Padova, infatti, è assolutamente sovradimensionato aggiungendo alla volumetria ancora edificabile del vecchio Piano Regolatore, di 2.607.892 metri cubi altri 2.084.232 mc. per un volume edificabile totale di 4.692.124 metri cubi. Una spaventosa colata di cemento. A chi possa servire questa nuova volumetria – conclude Lironi – non si capisce, visto che la popolazione in città sta diminuendo e che ci sono già più di 7000 case che non riescono ad essere vendute.