Se la notizia verrà confermata, sarà l’ennesima grande delusione per il comitato Iris e per tutti quelli che in questi anni si sono battuti in difesa del verde in città. L’amministrazione ha sempre detto che non ci sono soldi per salvare il verde e, anche ora che dispone di un tesoretto extra, continua ad investire solo le briciole nel verde urbano, come se questo non fosse un fattore strategicamente importante. Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente tra le grandi città italiane Padova è al penultimo posto per disponibilità procapite di parchi urbani mentre si sa che, per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, è invece tristemente ai primi posti: non si capisce come il Comune possa non investire risorse economiche adeguate per i parchi in città.
Di aree urbane idonee ad ospitarli ne erano rimaste ben poche: fra queste quella attigua al Parco Iris che doveva essere ampliato fino alla zona rurale di Terranegra.
Ma le ultime Amministrazioni comunali hanno concesso la parziale edificazione nell’area ancora libera, vanificando la realizzazione di questo progetto e andando ad aggravare ulteriormente la situazione di una zona già molto compromessa. Eppure ci sarebbero ancora dei margini per salvarlo: si potrebbe spostare la cubatura non ancora realizzata in altre aree della città che non abbiano carattere strategico come l’Iris e che siano in grado di accoglierla con minor danno, come richiesto tra l’altro anche dal Laboratorio partecipato di quartiere, vincitore per la qualità del suo lavoro del premio regionale Piccinato. Il Comune insomma dovrebbe prevedere delle risorse economiche nel caso fosse necessario indennizzare i proprietari per il trasferimento di cubatura per non essere costretto a compensarli con aumenti di volumetria. Se non lo fa, sarà chiaro che non si tratta di mancanza di soldi, ma di volont à politica.
Ernesto Ginestri e Rachele Favero – Comitato Iris