Legambiente:”Senza targhe alterne sarebbe andata molto peggio, ma è arrivata veramente l’ora delle misure strutturali”.
Il vento di lunedì 28 febbraio ha spazzato il Pm10 abbassandolo finalmente a metà del limite di legge. Purtroppo lunedì rappresenta l’eccezione, non la norma. Infatti, nei 59 giorni compresi dal 1 gennaio al 28 febbraio, 55 hanno registrato una concentrazione di micropolveri superiore al limite giornaliero di legge. In 59 giorni solo quattro sono stati d’aria buona.
E’ stato l’inizio d’anno più cattivo degli ultimi quattro. Da quando ci sono monitoraggi attendibili sul Pm10 a Padova, quello che va dal 1 gennaio al 28 febbraio 2005 risulta il periodo peggiore in assoluto degli ultimi quattro anni. Infatti i superamenti del limite giornaliero fissato dal DMA 60/02, per la tutela della nostra salute,in 50 microgrammi per metro cubo d’aria, dall’inizio dell’anno sono stati ben 55, contro i 35 ammessi dalla legge nell’arco di un intero anno. Nei primi 59 giorni del 2005 in 55 abbiamo respirato aria avvelenata. Peggio del 2004, dove i giorni off limits furono 45, e del 2003, che ne registrò 42 nello stesso periodo, e del 2002 in cui furono 44.
“Certo, il periodo d’eccezionale siccità che ha colpito il nord est dal 30 dicembre (a parte qualche nevicata), ha facilitato il ristagno delle polveri. Quindi pensate cosa sarebbe successo se non si fossero adottate le targhe alterne fin da novembre – commenta Lucio Passi, coordinatore di Legambiente Padova . Ma il provvedimento è stato indebolito dal defilarsi, in novembre, dicembre e gennaio, delle città capoluogo del veneto (escluso Mestre) e poi dal ritardo con cui i comuni non capoluogo stanno adottando provvedimenti. Solo da poco, la cintura urbana padovana ha trovato un accordo, ma le azioni sono ancora troppo scoordinati. In ogni caso il principale artefice del caos è la Regione Veneto, che in nessun modo affronta veramente la situazione.
“Almeno ora, che siamo in campagna elettorale- conclude Passi – Legambiente e i cittadini aspettano di sentire dai candidati alla Presidenza della Regione proposte serie per disinquinare il Veneto. Serve un programma per la riduzione strutturale del traffico, in contemporanea allo sviluppo della mobilità sostenibile: metropolitana regionale, trasporto collettivo, razionali piattaforme logistiche per il trasporto merci, cabotaggio, ciclabilità, politica della sosta introducendo il principio del chi usa paga. Legambiente, offre la piena disponibilità a concorrere, con chi voglia farlo seriamente, alla stesura di un simile piano d’azione.