Lo scorso anno – dichiara Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova – la nostra città è risultata la settima più inquinata d’Italia per il Pm10 (vedi tabella), che in questi giorni è alle stelle. 84 microgrammi per metro cubo (contro i 50 giornalieri ammessi dalla legge) registrati ieri, 121 il 26 gennaio, 84 il 25, 103 il 24. Ma è dall’inizio di gennaio che le cose vanno male: siamo già a 15 supermenti del limite giornaliero su 35 consentiti dalla legge a tutela della protezione della salute.”
Martedì scorso Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri ha dichiarato “complice anche il freddo di questi giorni lo smog aggrava le infezioni respiratorie nei bimbi. Anche se i blocchi del traffico possono essere considerati interventi spot, tutto quello che può ridurre i livelli di inquinanti contribuisce a diminuire i rischi per la salute”. E’ infatti Milano ha deciso per un blocco totale del traffico il domenica 30 gennaio. E Padova?
“L’inquinamento atmosferico -continua Passi- non è un fenomeno passeggero: siamo da anni inquinati, al di là dei limiti di legge da ben 4 inquinanti, Pm10, Pm 2,5, Ozono, Benzopirene. La decisione del Comune di comprendere anche i veicoli diesel euro 2 tra quelli che non possono circolare è stato sicuramente un passo in avanti nella lotta antismog, ma la vera azione strutturale consiste in una decisa limitazione di fondo del traffico. La via maestra per combattere l’inquinamento, soprattutto in questo periodo di estrema scarsità di risorse pubbliche è quella della tariffazione dell’entrata in città: un tiket che vada a finanziare il potenziamento del trasporto pubblico e che parallelamente spinga ad utilizzare quello già esistente, senza usare l’auto per entrare e muoversi in città.