PM10: DALL’INIZIO DELL’ANNO CITTà VENETE TRA LE PIù INQUINATE
LEGAMBIENTE: “SERVE IL PEDAGGIO METROPOLITANO”

Bologna 13, Milano 17, Torino 15, Venezia Mestre 16, Firenze 7, Roma 13, Palermo 8. Non sono i numeri del lotto ma i giorni di superamento delle polveri sottili rilevanti dalle centraline tra il primo e il 18 gennaio 2006.

“Di questo passo, – commenta Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente – già la prima settimana di febbraio diverse città esauriranno il bonus massimo di 35 giorni all’anno di sforamento per le polveri sottili”.

A condurre questa infausta classifica sono le città venete. Questo l’aggiornamento al 18 gennaio: Verona 17 superamenti, Padova 16, Mestre venezia 16, treviso e Rovigo 14.

“La situazione è preoccupante – continua Della Seta – e non solo per il numero elevato di superamenti e le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, ma anche per la disperante cronicità con cui si ripropone l’allarme. Il quadro, infatti, è pressoché identico a quello dell’anno scorso e di quello prima ancora”.

“Le responsabilità sia del governo, sia della Regione Veneto, che di molti comuni sono fin troppo evidenti, commenta Lucio Passi, della segreteria regionale di  Legambiente Veneto. Le risorse stanziate dal Governo sono  misere, come quelle della Regione,  e non è stata messa in campo nessuna seria strategia per contrastare la congestione e l’alto tasso di smog e rumore da traffico. Perciò Legambiente rilancia la politica del Road Pricing. “Il pedaggio urbano può rendere praticabile il diritto alla mobilità per tutti, da non confondersi con il diritto di accesso sempre e comunque con l’auto. Non va pensato per una ristretta zona del centro storico ma commisurato come minimo alle aree metropolitane.

 

 

Spiega Andrea Nicolello, che per Legambiente sta stendendo un piano per road pricing per la città di Padova. Si tratta di “una tariffazione sull’uso dell’infrastrutture viabili finalizzata a ridurre la congestione e ad internalizzare le esternalità”. In altre parole è la risposta per una vecchia domanda “Chi paga per l’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico?” Attualmente a pagare è la collettività in termini di aumento dei ricoveri ospedalieri per complicanze al sistema respiratorio, giornate lavorative perse, malattie respiratorie infantili che si cronicizzano, aumento della mortalità correlabile ai picchi di PM10.

 

La politica del road pricing, applicabile con tecnologie tipo Telepass, consente di perseguire due tipi di obiettivi. I primi sono quelli ambientali di lotta all’inquinamento, legati alla riduzione del traffico e al cambiamento degli stili di vita: si regola il flusso veicolare con elasticità, si portano gli utenti a selezionare gli spostamenti secondo l’utilità e ad ottimizzare l’uso dei veicoli, incentivando il car pooling. Ma contemporaneamente consente di incrementare le entrate della pubblica amministrazione per autofinanziare interventi sul sistema dei trasporti.