PM10 E OZONO: LO SMOG ESTIVO E’ PIU’ DANNOSO#st#LEGAMBIENTE: “DEFINIRE AL PIU’ PRESTO IL PIANO D’AZIONE”

Feltre, Padova, Monselice, Verona, S. Bonificio, Legnago, Vicenza, Schio, Valdagno, Bassano. In questa località ieri l’Ozono ha sfiorato o superato il limite di attenzione dell’Ozono fissato in 180 microgrammi per metro cubo. Secondo Arapv , per oggi “il tempo caldo e soleggiato determinerà un progressivo aumento delle concentrazioni di ozono. La qualità dell’aria peggiorerà, risultando tra discreta e scadente. E il Pm10? Negli ultimi dieci giorni a Padova ha oscillato attorno ai 40 microgrammi per metrocubo, con due superamenti del limite di 50. A Verona le polveri sottili, sempre negli ultimi 10 giorni hanno oscillato tra 40 e 50 microgrammi, anche qui con alcuni superamenti.
Dopo aver messo in ginocchio d’inverno la città, le polveri sottili allungano i loro tentacoli anche nella bella stagione: a Padova sono stati 108 dall’inizio dell’anno i superamenti del limite di legge di 50 microgrammi per metro cubo, 111 a Vicenza, 118 a Verona. Più di un giorno su due inquinato.
Ma c’è un nuovo allarme che una volta di più riguarda direttamente la salute. Da aprile a settembre, infatti, secondo gli ultimi risultati epidemiologici, si concentrano gli effetti di questo micidiale cocktail. Il risultato è un numero di decessi legati al Pm10 superiore rispetto al periodo invernale. Il pericolo si chiama mutazione chimica, d’estate cioè le polveri diventano più dannose per la salute. Legambiente lancia un allarme che ha una fonte altamente qualificata il convegno organizzato dall’Accademia dei Lincei su “Qualità dell’aria nelle città italiane” in occasione della giornata internazionale dell’Ambiente. «Gli effetti maggiori dell’inquinamento sulla salute – spiega Rina Guadagnini, biologa di Legambiente si hanno in primavera e in estate. La prima e più logica spiegazione è che l’esposizione è maggiore perché si sta con le finestre aperte e si passa più tempo all’aria aperta. C’è però un secondo motivo, più presumibile, che è quello di una mutazione chimica del Pm10, prodotte dall’irraggiamento solare, che le rende più dannose per la salute». Colpite le persone oltre i 65 anni, strati sociali più deboli della popolazione, alcune categorie di diabetici e chi soffre di scompensi cardiaci. Le conseguenze maggiori causate dal Pm10 sono problemi respiratori e cardiovascolari, con alcune miglia di decessi all’anno.
Legambiente per bocca di Lucio Passi della Segreteria Regionale, chiede alle Amministrazione Comunale e Provinciali di accelerare i tempi per la stesura di un piano d’azione omogeneo in tutto il veneto contro lo smog, e invita a convocare già ora categorie ed associazioni per concordare il da farsi.
Infine ieri, al IV seminario sulla sanità pubblica l’OMS ha rilanciato l’allarme per la diminuzione dell’aspettativa di vita causata per l’esposizione cronica del Pm10 :quasi 9 mesi di vita in meno a causa dell’inquinamento. Secondo lo studio dell’OMS, l’inquinamento atmosferico da particolato fine (PM) accorcia in media la vita di ogni persona all’interno dell’Unione Europea (UE) di 8.6 mesi e, per l’Italia, la media sale a 9 mesi di vita in meno. Ma in alcune zone d’Italia particolarmente inquinate, come il Veneto la forbice si apre ancora di più. A Padova è stata calcolata una diminuzione dell’aspettativa di vita di 13 mesi. Da considerare anche il notevole risparmio che si otterrebbe, sempre secondo l’OMS, riducendo nel nostro Paese le morti per inquinamento atmosferico: fino a 28 miliardi di Euro l’anno!

Legambiente Padova – info Rina Guadagnini 3480028116