Legambiente:”Nessuno può chiamarsi fuori”
Mentre il Pm10, dopo un solo giorno di interruzione, ha ripreso a superare i limite giornaliero, Giovedì scorso l’ARAPV, in occasione della riunione dei Comuni convocata dall’Assessore provinciale all’Ambiente Roberto Marcato, ha presentato i risultati di un serie di campagne di monitoraggio del Pm10 in Provincia, mettendo in relazione i dati misurati alle stazioni padovane di Arcella e Mandria con misure contemporanee condotte in diversi comuni della Provincia.
Le relazioni così trovate permettono di estrapolare i dati per diverse località della provincia, e formulare ipotesi attendibili per quanto riguarda l’inquinamento in questi comuni. “In pratica – dice il Biologo Giovanni Coffaro, dell’osservatorio sullo smog di Legambiente Padova – conoscendo il dato misurato di Padova, a parità di condizioni metereologiche, è possibile stimare in maniera sufficientemente indicativa la media annuale del Pm10 del 2004 (VEDI TABELLA) anche in quei Comuni dove il monitoraggio non è stato effettuato continuativamente come nel Capoluogo. L’elaborazione ve presa come una tendenza- raccomanda Coffaro-, ma che conferma quanto sempre sostenuto sulla base delle conoscenze sul comportamento delle polveri sottili: la provincia è omogeneamente inquinata dal Pm10. Secondo Lucio PassiLegambiente Veneto “se non bastassero le nostre elaborazioni, va ricordato che la stessa Arpav sostiene apertamente che questi comuni sono sicuramente inquinati al di là del limite di legge annuale di 40 micorgrammi per metrocubo d’aria. Non ci sono alibi dunque, per i Sindaci che fin’ora si sono sottratti alla presa di provvedimenti contro il Pm10, o che si sono limitati a pure operazione di facciata, come il blocco delle non catalizzate. Sindaci che devono sapere che, in caso d’inerzia da singoli cittadini, comitati o associazioni alla magistratura penale per una serie considerevole di ipotesi di reato.” E a fronte degli studi ARAPV esistenti difficilmente un magistrato archivierebbe la denuncia…
Bene fa l’Assessore provinciale all’Ambiente a Coordinare i Comuni del Padovano e a suggerire l’assunzione del provvedimento delle targhe alterne che da tempo porta avanti il Comune di Padova. “Auspichiamo – concludono a Legambiente – che questo sia l’inizio di una nuova consapevolezza sulla necessità di adottare provvedimenti strutturali per scoraggiare l’uso delle auto private e dare nuovo slancio al trasporto pubblico e a quello non inquinante. Come per esempio utilizzare la leva economica per disincentivare l’utilizzo della macchina sempre e ovunque, misure quali il road pricing londinese o fino ad arrivare a concepire una diversa politica di tariffazione della sosta. Tutto questo per trovare le risorse per la realizzazione di reti per il trasporto rapido collettivo su scala regionale e metropolitana. Ma qui serve anche l’intervento di Governo e Regione.
Bene fa l’Assessore provinciale all’Ambiente a Coordinare i Comuni del Padovano e a suggerire l’assunzione del provvedimento delle targhe alterne che da tempo porta avanti il Comune di Padova. “Auspichiamo – concludono a Legambiente – che questo sia l’inizio di una nuova consapevolezza sulla necessità di adottare provvedimenti strutturali per scoraggiare l’uso delle auto private e dare nuovo slancio al trasporto pubblico e a quello non inquinante. Come per esempio utilizzare la leva economica per disincentivare l’utilizzo della macchina sempre e ovunque, misure quali il road pricing londinese o fino ad arrivare a concepire una diversa politica di tariffazione della sosta. Tutto questo per trovare le risorse per la realizzazione di reti per il trasporto rapido collettivo su scala regionale e metropolitana. Ma qui serve anche l’intervento di Governo e Regione.