POLVERI SOTTILI: DODICESIMO SUPERAMENTO A GIUGNO
Legambiente: “nuovi studi forniscono una visione più minacciosa”

Oggi siamo al dodicesimo giorno di superamento, a giugno, del limite di legge del PM10. Mai successo prima (VEDI TABELLA)  a Padova. Ma in questi giorni hanno raggiunto livelli notevoli anche ozono, afa, e caldo. Un Mix deleterio per la nostra salute fino ad oggi troppo sottovalutato. Gli Amministratori debbono essere molto più reattivi nell’avvisare i cittadini. Ecco perché. Il particolato fine, (Pm10) e l’ozono sono associati all’aumento della mortalità per cause cardiovascolari. Questa, che fino a ieri era solo un’ipotesi oggi è oggi diventata una certezza grazie a ricerche epidemiologiche svolte in Canada e nel Michigan (USA). Da queste emerge che gli adulti con malattie, anche latenti, all’apparato respiratorio vedono elevare il rischio di danni cardiaci  se l’esposizione a polveri sottili ed a ozono è reiterata  tempo. E’ dimostrato che l’esposizione anche per brevi periodi alla frazione più fine delle micropolveri (il pm 2.5) insieme all’ozono associati accresce la presenza di endotelina nel Plasma. L’endotelina è un potente vasocostrittore associato a disfunzioni endoteliali vascolari e a prognosi cardiovascolari negative ogni volta che il suo livello fisiologico aumenta.

Anche una breve esposizione alle Polveri sottili ed all’ozono ai livelli che si trovano oggi nella nostra città causano vasocostrizione arteriosa acuta. Questa è una scoperta importante perché suggerisce che le alterazioni del tono arterioso possono essere un meccanismo rilevante che contribuisce agli attacchi cardiaci acuti provocati da agenti inquinanti, come già argomentato in molti studi epidemiologici è biologicamente plausibile.

Insomma l’azione congiunta dei due inquinanti  può aumentare il grado di vasocostrizione coronarica e di ischemie cardiache in coloro che hanno preesistenti lesioni ostruttive. Ma se questo già si sapeva perché questi i soggetti malati sono anche iperreattivi, la cosa che spaventa è che anche le persone in buona salute possono subire danni cardiovascolari proprio in virtù del fatto che in tutti gli organismi, danneggiati o no, aumenta il livello di endotelina.

La correlazione tra meccanismi biologici è ancora allo studio, ma oltre all’aumento del rilascio di endotelina nel sangue vi sono la formazione di fattori proinfiammatori e infiammatori, l’attività dei radicali liberi e variazioni delle reazioni del sistema nervoso simpatico.