“Le targhe alterne diminuiscono le emissioni di Pm10. Non va dimenticato e Padova deve continuare a fare la sua parte nella lotta contro lo smog, anche se Regione e altri comuni sono lassisti (e perciò le concentrazioni nell’aria restano elevate). Solo con l’avvio di provvedimenti strutturali per rilanciare il trasporto pubblico e limitare il traffico possiamo discutere di un eventuale abbandono del provvedimento”. Lo dichiara Lucio Passi, coordinatore di Legambiente Padova, che continua “si consideri chi in Italia basterebbe ridurre i livelli di Pm10 nell’aria di soli cinque microgrammi a metro cubo, per risparmiare cinquemila vite l’anno: è su come raggiungere questo risultato dobbiamo discutere.” Del centinaio di decessi che a Padova sono correlati all’esposizione al Pm10 – continua Passi – già diminuendo la media annua di pochi microgrammi potremmo iniziare a evitarne dieci.” Se il Pm10 resta a questi livelli, tra i 20.000 bambini tra 0 e 12 anni che abitano a Padova, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si verificheranno 700 bronchiti in più, e altri 800 casi di diminuzione della funzionalità polmonare del 15%.
Secondo Legambiente, dunque, il dibattito attualmente in corso sull’utilità delle targhe alterne, anche solo nella città di Padova, non può prescindere da questi dati. “Altrimenti si fanno chiacchiere da bar– continua Passi. A Padova, l’anno scorso, abbiamo registrato una media annuale di polveri sottili di 57 microgrammi contro i 56 dell’anno prima. Allora è chiaro che il gioco vale la candela, il sacrificio chiesto ai cittadini è ripagato da una maggiore salute per tutti. E’ altrettanto chiaro, però, che la soluzione definitiva non sta nel fare le targhe alterne ogni inverno. Sta invece in una nuova politica della mobilità che aumenti il trasporto pubblico e diminuisca il traffico privato. Ma nel frattempo non adottare provvedimenti tampone, sarebbe colpevole. ”